Quasi tutti sono affetti da bruxismo. Nel senso che la maggior parte delle persone digrigna i denti in modo incosciente, per lo più durante il sonno, sfregando l’arcata inferiore contro quella superiore.
Il digrignamento è un meccanismo naturale che favorisce la serenità. Lo hanno dimostrato alcuni esperimenti condotti in Giappone: gli animali da laboratorio cui veniva impedito di digrignare i denti secernevano molti più ormoni dello stress.
• Quando è un problema. «Il bruxismo fisiologico causa un minimo consumo di canini e molari ma nulla più», dice Giorgio Chiogna (puoi chiedergli un consulto), responsabile del servizio di gnatologia alla Fondazione don Carlo Gnocchi di Roma.
«Se però il digrignamento è patologico, a causa di movimenti sbagliati i denti si usurano eccessivamente o si sovraffaticano l’articolazione temporo-mandibolare e i muscoli collegati, sovraccaricando la colonna cervicale», spiega lo gnatologo.
Possono perciò sopraggiungere mal di testa, dolore alle orecchie, sensazione di orecchio tappato, vertigini, problemi alla deglutizione.
• Le cause. Quando è patologico, possono derivare da eccesso di tensione o da malocclusioni naturali o acquisite (dovute per esempio a perdita di denti o a otturazioni).
• La cura. Con piccoli interventi di ricostruzione dentale si correggono i movimenti. Quando l’usura dei denti è eccessiva o ci sono forti dolori può essere utile un bite da portare di notte, cioè un apparecchio realizzato prendendo le impronte del paziente.
Non ostacola il digrignamento, ma permette che avvenga in modo corretto.
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Ultimo aggiornamento: 22 gennaio 2010