La diastasi dei muscoli retti addominali è una dilatazione eccessiva dello spazio fra i fasci muscolari che corrono verticalmente, sui due lati anteriori dell’addome. «Questi fasci si agganciano alle costole, in alto, e alle ossa del pube, in basso, e normalmente sono separati da un lieve solco», spiega Giampiero Campanelli (puoi chiedergli un consulto), direttore della chirurgia generale II all’ospedale Multimedica di Castellanza (Varese). «La loro funzione è quella di rinforzare la parete addominale, per contenere al meglio l’intestino e gli altri visceri».
Uno spazio esagerato fra i due fasci può aprirsi durante la gravidanza. Altre volte questo problema si verifica per l’usura dei tessuti, dovuta alla vecchiaia o per un allenamento muscolare troppo scarso.
Se la diastasi diventa estesa possono subentrare conseguenze di vario genere: in particolare, ernie, perché la parete addominale non riesce più a trattenere i visceri, che tendono a fuoriuscire.
Esercizi. In genere, un piano di esercizi muscolari, spesso prescritto alla donne dopo il parto, può migliorare il tono muscolare.
L’intervento. A volte la risoluzione completa è chirurgica. In genere si pratica un’incisione vicino all’ombelico. «In altri casi si pratica, invece, una breccia cutanea di 20-25 centimetri sopra il pube (come nel parto cesareo), che lascia una cicatrice nella zona coperta dagli slip», spiega Campanelli. «Poi si ricostruisce la parete muscolare, rinforzandola con una protesi di materiale biocompatibile, che forma una capsula fibrosa in grado di chiudere la diastasi».
Ultimo aggiornamento: 7 gennaio 2010