Le sette regole da seguire contro la demenza sono state confermate da un nuovo studio svolto negli Stati Uniti. Già una ricerca della Shanghai Jiao Tong University School of Medicine in Cina aveva ottenuto lo stesso risultato. Il lavoro cinese si era concentrato su chi soffre di diabete, anche se si tratta di raccomandazioni che chiunque dovrebbe seguire per stare in salute e non solo i diabetici. Qui puoi trovare i nove fattori di rischio per abbassare il rischio di sviluppare demenza.
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Diabete e demenza: l’importanza degli stili di vita
I ricercatori sono partiti dall’assunto che ormai viviamo una vera e propria pandemia di diabete di tipo 2. Solo in Italia ne soffre quasi un connazionale ogni dieci. Diverse ricerche hanno confermato un legame tra questa patologia e lo sviluppo di una forma di demenza, tra le quali la più diffusa è l’Alzheimer. Il team di lavoro ha così voluto capire se l’introduzione nella propria vita di alcune regole potessero allontanare questo rischio. I risultati hanno dimostrato che chi tra i diabetici segue queste raccomandazioni si ammalano molto meno di demenza. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Neurology, che è l’organo di stampa dell’Accademia di Neurologia degli Stati Uniti.
Regole da seguire contro la demenza: lo studio cinese
Lo studio ha analizzato numeri imponenti. Gli esperti hanno messo sotto la lente di ingrandimento quasi 170.000 persone di età pari o superiore ai 60 anni. Alcuni partecipanti avevano il diabete, altri no. Nessuno di loro soffriva di una forma di demenza all’inizio dello studio. I ricercatori hanno calcolato per ciascuno di loro un punteggio di stile di vita sano da zero a sette, un punto per ciascuna delle sette abitudini salutari. Gli scienziati li hanno monitorati per dodici anni.
Regole da seguire contro la demenza: lo studio americano
Se si seguono le sette regole nella mezza età si riduce questo rischio. I ricercator del Brigham and Women’s Hospital di Boston, nel Massachusetts, hanno monitorato quasi 14.000 donne sulla cinquantina per due decenni. Gli esperti hanno chiesto ai partecipanti quali fossero tra i 7 fattori proposti, quelli che riuscivano a seguire. Nel dettaglio, i sette fattori hanno ridotto il rischio di circa il 6 per cento.
Ecco le 7 regole da seguire contro la demenza
Gli stili di vita da seguire sono:
- non fumare;
- avere una pressione sanguigna normale;
- attività fisica settimanale regolare con almeno 2 ore e mezzo di esercizio moderato o 75 minuti di esercizio vigoroso;
- controllare colesterolo e glicemia
- dieta sana con più frutta, verdura, cereali integrali e pesce e meno cereali raffinati, carni lavorate e non;
- ridotta sedentarietà, definita come guardare la tv meno di quattro ore al giorno;
- frequenti contatti sociali e partecipare ad attività sociali almeno una volta a settimana.
Regole da seguire contro la demenza: ecco di quanto si abbassa il rischio
Nei dodici anni di durata dell’analisi 4.351 persone hanno sviluppato una forma di demenza.
- Il 4% di loro non ha seguito alcuna delle sette regole o soltanto una o due,
- l’11% ne ha seguite tre,
- il 22 ne ha seguite quattro,
- il 30 ne ha seguite cinque,
- il 24 ne ha seguite sei,
- il 9% tutte e sette.
Dall’analisi dei dati, chi aveva il diabete e seguiva solo una o due regole aveva un rischio di sviluppare una forma di demenza di quattro volte superiore rispetto alle persone senza diabete che seguivano tutte e sette le abitudini salutari. Tra le persone diabetiche che hanno seguito tutti i comportamenti salutari solo 0,28% ha sviluppato una demenza.
Medici devono insistere con i pazienti per il cambiamento di stile di vita
«La nostra ricerca dimostra che per le persone con diabete di tipo 2 il rischio di demenza può essere notevolmente ridotto conducendo uno stile di vita più sano. I medici e altri professionisti dovrebbero raccomandare ai loro pazienti diabetici cambiamenti nello stile di vita. Possono non solo migliorare la salute generale ma anche contribuire alla prevenzione della demenza, o al suo insorgere più avanti negli anni». Il dottor Yingli Lu è il primo autore della ricerca.
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