La scena era questa: una sorridente signora addentava una mela e dimostrava con quale facilità riuscisse a morsicare il frutto. Il siparietto era al centro di un noto spot televisivo che reclamizzava un fissante per dentiere. Sono trascorsi anni da quella pubblicità, ma il tema è più che mai attuale. Sono 19 milioni di italiani tra i 40 e i 75 anni che hanno perso almeno un dente e a quasi 5 milioni ne mancano almeno otto.
I più penalizzati sono gli over 65. Solo nel 15% dei casi hanno perso tutti i denti naturali, ma anche le persone poco scolarizzate e chi non ha eseguito una corretta prevenzione, per esempio saltando i controlli periodici dal dentista. Tra coloro che hanno sostituito i denti mancanti, il 51% degli over 55 ha optato per una protesi rimovibile, totale (dentiera) o parziale.
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Protesi sempre più simili ai denti veri
Sono i dati Doxa relativi all’anno 2016, diffusi dall’Accademia italiana di odontoiatria protesica (Aiop), durante il XXXVI Congresso internazionale del 2017. I modelli più recenti non sono più di un bianco candido e “irreale” come un tempo. Cercano di “mimare” le piccole imperfezioni tipiche dei denti naturali, la cui perdita per i pazienti rappresenta sempre un trauma. È causa di problemi non solo pratici, come la difficoltà a masticare, ma anche relazionali, perché provoca forte imbarazzo.
È importante educare il paziente a una corretta igiene orale, affinché l’odontoiatra possa preservare il più possibile i denti naturali, ricorrendo eventualmente a terapie conservative. Quando invece diventa necessario sostituirli, il nostro compito è restituire una bocca funzionale e un sorriso che non sembri finto.
Nell’immaginario collettivo, la dentiera, quella classica del nonno a mollo nel bicchiere, gode di falsi miti che, con l’aiuto degli specialisti Aiop, vengono qui sfatati.
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La dentiera cambia il senso del gusto del cibo.
No, i sapori e tutte le sensazioni gustative vengono percepiti dalla lingua.
Può causare effetti collaterali, come la nausea.
Se la protesi mobile, parziale o totale che sia, è ben progettata e ben eseguita è impossibile che invada zone della bocca che possono stimolare il senso di nausea.
C’è il rischio di non riuscire più a pronunciare bene le parole.
Le protesi rimovibili, anche quelle totali, non interferiscono sulla capacità di pronunciare correttamente. Per essere sicuri che non ci siano effetti collaterali di questo genere, il montaggio dei denti nelle protesi mobili è eseguito anche in base alle valutazioni e a test fonetici.
È sconsigliabile mangiare cibi duri e troppo caldi.
Non è vietato nessun alimento. È probabile che chi ha una protesi da poco abbia bisogno di un po’ di tempo per abituarsi e sentirsi a proprio agio nel masticare cibi più duri o appiccicosi.
La pulizia della protesi è molto più impegnativa della normale igiene orale quando si hanno i denti veri.
Le dentiere vanno pulite e conservate in acqua durante la notte e spazzolate dopo ogni pranzo, come, d’altronde, occorre fare anche con i denti naturali o con le protesi fisse.
L’aspetto del viso può subire alterazioni dopo l’inserimento della dentiera.
I nuovi materiali che costituiscono le basi e i denti delle protesi rimovibili permettono il raggiungimento di risultati estetici eccellenti. Inoltre, fornendo un sostegno a labbra e guance, la dentiera dà al viso un aspetto più giovanile e restituisce un bel sorriso.
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Come si fa una dentiera?
Come scattare una foto. Non è fantascienza, ma il risultato raggiunto, ormai già da qualche anno, dall’odontoiatria protesica. L’impronta della bocca su cui realizzare corone, ponti o dentiere diventa digitale.
Gli specialisti, infatti, possono avvalersi di uno scanner 3D, a uso intra-orale, che, a differenza del metodo tradizionale, basato sull’utilizzo della pasta da impronta, è più veloce e altrettanto preciso.
La realizzazione della protesi, mobile o fissa, avviene prima tramite l’utilizzo della tecnologia Disegno assistito da computer (Cad), che ne consente la progettazione al pc, e poi con la Manifattura assistita da computer (Cam), cioè la produzione dei denti tramite fresatori.
L’utilizzo di nuove e avanzate tecnologie, però, non mette in secondo piano l’abilità dell’esperto, fondamentale per garantire alti standard qualitativi. E, dietro le macchine, c’è sempre il lavoro dell’odontotecnico.
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