Capita un po’ a tutti: quando parte una canzone a cui si è affezionati riaffiorano alla mente dei ricordi. Di quando la ascoltavamo oppure della persona che ce l’aveva fatta sentire per la prima volta. Ebbene, una playlist personalizzata, che aiuta a ricordare momenti passati, dell’infanzia e felici, può dare serenità anche ai pazienti con demenza senile.
Lo studio
Questo perché, hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Edimburgo e dalla charity Playlist for Life di Glasgow, la musica va ad attivare parti del cervello non compromesse dalla malattia, riuscendo così a far riaffiorare ricordi e memorie perduti. Lo studio è stato pubblicato da Lancet Neurology.
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Come creare la playlist terapeutica
Per creare una playlist a scopo terapeutico,gli autori dello studio raccomandano tre passaggi. Prima di tutto cercare i titoli delle canzoni preferite dalla persona con demenza quando era giovane, tra i 10 e i 30 anni. È proprio questo il periodo, spiegano gli autori, in cui si formano molti ricordi che poi diventano fondamentali. Il secondo passo è aggiungere tracce di “eredità” che derivano dai ricordi dell’infanzia oppure che hanno a che fare con amici o ex partner del paziente. Terzo e ultimo passaggio, aggiungere alla playlist tracce “identitarie”, cioè che si ricollegano alla cultura, alla nazionalità ed etnia della persona.
I ricordi non scompaiono
Questo studio mette in dubbio la convinzione che la demenza distrugga la personalità dei pazienti e cancelli gran parte dei ricordi e delle emozioni che caratterizzano ogni persona. Oltre che stimolare i familiari a scavare nel passato di questi pazienti per scoprire canzoni significative.
Evidenze precedenti
Già altri studi avevano analizzato il rapporto tra malattie neurodegenerative e playlist di musica personalizzata. Una ricerca del 2017 aveva rilevato che le canzoni aiutano a ridurre ansia, disorientamento e irrequietezza negli anziani affetti da Alzheimer e altri tipi di demenza. L’ascolto di una musica personalizzata con le melodie e le canzoni preferite può perfino ridurre l’assunzione di farmaci come ansiolitici e antipsicotici. Leggi questo articolo se vuoi approfondire l’argomento.
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