L’equazione è semplice: più la nostra vita si allunga, più siamo esposti alle patologie tipiche della vecchiaia. Demenza senile, Alzheimer, Parkinson… Con l’aumento dell’età media di sopravvivenza, aumenteranno anche i disturbi degenerativi del sistema nervoso centrale che un tempo si vedevano meno, semplicemente perché vivevamo meno.
L’allarme dell’Oms
Il quadro è chiaro agli esperti di tutto il mondo, tanto che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità i disturbi neurologici e le loro conseguenze, che oggi colpiscono circa un miliardo di persone in tutto il mondo, nei prossimi 20 anni saranno la principale causa di morte e di disabilità.
I numeri in Italia
I dati sono stati discussi durante il 49° congresso nazionale della Società Italiana di Neurologia, che si è tenuto a Roma a fine ottobre 2018, con un focus particolare sulla situazione del nostro Paese. I numeri italiani sono lo specchio di una delle popolazioni più anziane a livello europeo, con il 17% dei cittadini oltre i 65 anni. Sono quindi 150.000 i nuovi casi di ictus ogni anno (800.000 sopravvivono, ma ne portano i segni di invalidità), circa 300.000 i malati di Parkinson, 120.000 quelli colpiti da sclerosi multipla e 5 milioni le persone che soffrono di emicrania, soprattutto donne. Fino a un milione, infine, le persone affette da deficit cognitivo.
La ricerca e il futuro della ricerca
Ma se in passato la diagnosi di una malattia neurologica sembrava una condanna, oggi le cose sono cambiate. E cambieranno sempre di più in futuro, sulla base dei traguardi già raggiunti: diagnosi per immagini, prevenzione, capacità di individuare i biomarcatori di alcune patologie (come Parkinson, Alzheimer), terapie innovative con anticorpi monoclonali.
Parlano gli esperti
Delle terapie del futuro, per capire come ci potremo curare tra dieci anni, ne abbiamo parlato con gli esperti della Sin, presenti a Roma durante il congresso. Ascolta lo scenario dipinto dai professori Gianluigi Mancardi, Alfredo Berardelli, Carlo Ferrarese, Fabio Frediani e Danilo Toni nella nostra videointervista.
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