Il suono come strumento per combattere lil mal di testa e l’ipertensione. La scoperta arriva dal Congresso dell’associazione dei cardiologi americani americani sull’ipertensione che si è tenuto a Orlando.
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Il nuovo dispositivo
Ricercatori della Wake Forest School of Medicine hanno messo a punto un dispositivo, che si chiama HIRREM, e che è in grado di captare sbilanciamenti nell’attività cerebrale e inviare al cervello – in modo del tutto non invasivo e indolore – un feedback sonoro che riequilibra l’attività neurale.
Lo squilibrio neurale
Gli scienziati sono partiti dal fatto che molte persone, soprattutto quelle sottoposte a stress cronico, hanno proprio uno sbilanciamento dell’attività neurale nei due emisferi del cervello, con uno dominante e quindi iperattivo rispetto all’altro: questo squilibrio può portare a problemi come l’emicrania o anche l’ipertensione. HIRREM non fa altro che mettere a posto le differenze.
Il funzionamento del dispositivo
Funziona in pratica come un normale elettroencefalogramma: si applicano alcuni sensori in corrispondenza delle aree del cervello che ci interessano e vengono registrate le frequenze e le ampiezze delle onde prodotte dall’attività elettrica del cervello. La frequenza che domina su tutte è poi selezionata e associata a un suono, che è riprodotto e ascoltato dal soggetto attraverso auricolari.
Come contrasta mal di testa e ipertensione?
Poiché il cervello è un sistema dinamico, le frequenze e le ampiezze delle onde prodotte cambiano in modo continuo. Compito dello strumento è di monitorarle e modificare le onde sonore emesse in tempo reale – con un tempo di risposta di soli 8 millisecondi – creando quindi una sorta di melodia. L’ascolto di questi suoni sembra produrre, attraverso un meccanismo ancora non chiaro, un riequilibrio dell’attività cerebrale tra i due emisferi, inducendo nell’individuo uno stato di rilassamento. In altre parole, secondo i ricercatori il cervello si ricalibra ascoltando se stesso.
La sperimentazione sui pazienti
Il dispositivo è stato testato prima su 10 pazienti ipertesi: dopo circa 17 sessioni la pressione si è abbassata. Lo stesso esame è stato condotto su 52 persone che soffrivano di emicrania. In questo caso i risultati – riduzione degli attacchi di cefalea – sono arrivati dopo 15 sedute.
Francesco Bianco
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