Farci misurare la pressione, dal medico o in farmacia, è uno dei controlli a cui siamo maggiormente abituati ad ogni età. Ma perché è così importante? La pressione arteriosa (diastolica e sistolica) è un valore predittore dello stato di salute cardiovascolare: quando alterato può indicare che il cuore non pompa bene il sangue oppure la presenza di un’ostruzione in un’arteria, ad esempio un trombo o coagulo.
In generale, si raccomanda di mantenere la pressione ‘minima’ inferiore agli 80 mmHg e la ‘massima’ sotto i 120 mmHg. Per tenerla sotto controllo, ci si può aiutare con accorgimenti salva-cuore come ridurre l’assunzione di sale e di grassi nella dieta quotidiana o smettere di fumare.
Oggi le linee guida internazionali, recentemente aggiornate, suggeriscono però di essere più flessibili: in alcuni soggetti, soprattutto anziani, valori pressori lievemente incrementati non devono allarmare e non sono segnale di ipertensione. Quali, quindi, quelli ottimali? Ci risponde Alberto Margonato, primario di Cardiologia Clinica e Terapia intensiva coronarica presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
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