Creato in laboratorio un mini fegato grazie a cellule staminali. La notizia è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Questo tessuto di fegato umano bioingegnerizzato, che “mima” lo sviluppo naturale dell’organo, è stato messo a punto da un team di ricercatori internazionale, diretto da Takanori Takebe del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center negli Stati Uniti e da Barbara Treutlein del Max Planck di Lipsia in Germania.
Come funziona
Il mini fegato riesce a mimare lo sviluppo naturale dell’organo umano grazie a una complessa comunicazione molecolare tra cellule epatiche, vascolari e del tessuto connettivo, fondamentale per la maturazione e lo sviluppo del fegato.
Perché è importante
«Essere in grado di bioingegnerizzare fegati trapiantabili e tessuti del fegato porterebbe un grande beneficio alle persone che soffrono di malattie al fegato e hanno bisogno di terapie innovative per salvare la loro vita» spiega Takebe.
«I nostri dati – continua Takebe – forniscono una nuova e dettagliata comprensione della comunicazione intercellulare tra le cellule di fegato in via di sviluppo, e mostrano che possiamo produrre “germogli” di fegato umano».
Il percorso è ancora molto lungo
Ora serviranno molti altri studi approfonditi prima di arrivare alla sperimentazione clinica su pazienti in carne e ossa.
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