Qual è l’effetto sulla salute mentale dei nonni del non vedere i nipoti? I nonni che non vedono i loro nipoti vivono un peggioramento della loro salute mentale. Anche quando questa decisione è stata presa per proteggerli da Covid. Com’è noto, tra le persone maggiormente a rischio di conseguenze importanti dell’infezione da Sars- CoV-2 ci sono proprio le persone anziane.
La notizia arriva da uno studio della University College of London in Gran Bretagna. I ricercatori hanno sottolineato come il non vedere e frequentare i propri nipoti durante i lunghi mesi della pandemia abbia avuto un impatto significativo e negativo sulla loro salute mentale. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Gerontology: Social Sciences.
In questo articolo
Effetto sulla salute mentale dei nonni del non vedere i nipoti: il primo studio mai realizzato su questo argomento
Il gruppo di lavoro ha messo sotto osservazione 2.468 nonni. Come succede anche in Italia, spesso si prendevano cura dei nipoti prima della pandemia. Nella sperimentazione il 52% di loro, quindi poco più della metà si occupava dei nipoti. Seguendo le raccomandazioni delle autorità sanitarie, il 10% di loro ha smesso di vedere e frequentare i nipoti.
Effetto sulla salute mentale dei nonni del non vedere i nipoti: aumenta il rischio di depressione
I risultati non lascio spazio a dubbi. La ricerca dimostra che più di un terzo dei nonni che non accudiva più i nipoti aveva livelli più gravi di sintomi depressivi. Le manifestazioni più diffuse sono il sonno irrequieto e la tristezza. Per chi invece continuava a prendersi cura dei propri nipoti la percentuale di persone che soffrivano di sintomi depressivi scendeva al 26 per cento, più di 8 punti in meno.
Occuparsi dei nipoti fa sentire utili i nonni
“Prendersi cura dei nipoti può fornire ai nonni gratificazione emotiva e un senso di utilità e competenza, aumentando così la soddisfazione della vita. Il coinvolgimento dei nonni in tale attività familiare può, inoltre, fornire un senso di valore e attaccamento. In questo modo si rafforzano le relazioni intergenerazionali e gli scambi emotivi positivi, che potrebbero giovare alla salute mentale degli anziani”. Giorgio Di Gessa è primo autore dello studio.
“Sappiamo da studi precedenti che la pandemia e le politiche che limitano l’interazione umana hanno rappresentato un rischio maggiore per la salute mentale e il benessere. Pochi studi, tuttavia, hanno finora preso in considerazione i nonni, nonostante il loro ruolo vitale nella vita familiare e i potenziali benefici per la salute dei nonni che si occupano dei nipoti”. Bruno Arpino è coautore della ricerca. Già in questi giorni un’ampia meta analisi sugli effetti della solitudine anche sulla salute fisica aveva messo in allarme la comunità scientifica.