Salute

Covid: qual è il rischio contagio se sto all’aperto?

Bella stagione e riaperture di tanti locali sono molte le domande sulle probabilità di ammalarsi stando all'esterno

Il clima piacevole sta spingendo milioni di italiani a uscire di casa dopo il lungo confinamento tra le mura domestiche per riversarsi su strade e parchi. Sono molte però le domande da porsi. È sicuro vedersi con gli amici al parco? C’è qualche problema se mangio una pizza in un tavolino all’aperto della pizzeria? È rischioso fare un aperitivo? Portare i bambini in giro può rappresentare un pericolo? Insomma qual è il rischio contagio all’aperto?

Rischio contagio all’aperto: sicuramente diminuiscono le probabilità di trasmissione rispetto a un luogo chiuso

La buona notizia è che un crescente numero di medici sostiene che sia meglio stare all’aria aperta che al chiuso. Naturalmente occorre stare attenti alle distanze di sicurezza tra le persone. Se sono sdraiato in spiaggia, devo essere cauto sulla distanza dal mio vicino. Lo stesso deve avvenire su un prato.

Gruppo San Donato

Stare all’aria aperta fa sicuramente bene alla salute, per tutta una serie di motivi, tra i quali la nostra salute psicologica, oltre che a quella fisica. L’importante – viene sottolineato da più parti – è rimanere cauti, senza esagerare con la paranoia.

Come si diceva prima, stare fuori è meglio che stare nei luoghi chiusi. Se rispettiamo le regole il rischio esiste, ma è molto basso.

Rischio contagio all’aperto: cruciala la quantità di virus con cui entriamo in contatto 

Bisogna ricordarsi che il numero dei virus con cui entriamo in contatto è molto importante per il contagio. Il nostro sistema immunitario è attrezzato nello sconfiggere immediatamente una piccola quantità. Le cose cambiano quando invece entra nel nostro corpo un numero di virus considerevole. Quindi il rischio aumenta se stiamo vicini per un lungo tempo a una persona malata. Questo può succedere anche all’aperto. Naturalmente se camminiamo invece che stare fermi, questo rischio torna ad abbassarsi.

Al mare o in piscina?

Anche per quanto riguarda il mare o la piscina l’acqua in sé è piuttosto sicura. Anche se non ci sono ancora dati clinici sul nuovo coronavirus, gli altri virus della stessa famiglia a contatto con l’acqua diventano meno stabili, quindi anche meno contagiosi. Nelle acque delle piscine poi c’è anche il cloro e sappiamo che i coronavirus ne sono particolarmente sensibili. Il rischio può arrivare dal fatto che una volta in acqua stiamo vicini a un’altra persona e ci parliamo per un po’ di tempo. È noto infatti che mentre parliamo emettiamo molte goccioline di Flūgge, che sono il modo attraverso il quale più facilmente arriva il contagio. Basta stare un po’ distanti e non c’è alcun problema. Il problema arriva in spiaggia, se è particolarmente affollata. Se capita di vedere tanta gente, dobbiamo andarcene.

Il picnic?

Anche una passeggiata all’aria aperta non è particolarmente rischiosa. Se poi utilizziamo una mascherina, il pericolo si abbassa notevolmente. Se decidiamo invece di fare un picnic al parco, stiamo molto attenti a non scambiarci piatti, posate e bicchieri e stiamo almeno a un metro di distanza l’uno dall’altro.

Il problema con i bambini

Discorso diverso con i bambini. Per loro è difficile capire che non possono avvicinarsi troppo ai loro piccoli amici o anche agli adulti.

La situazione migliore è quando c’è il sole e un po’ di vento. Questi due fattori meteo riescono a diluire meglio il virus. Quindi se ci sediamo in un parco o prendiamo il sole in spiaggia, cerchiamo di non metterci nella direzione del vento, per evitare che arrivino goccioline sul nostro corpo.

Nei bar e nei ristoranti è meglio consumare le nostre ordinazioni all’aperto. Per poter bere o mangiare siamo ovviamente senza mascherina. Il personale del locale che frequentiamo deve invece indossare la mascherina.

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