Stare fermi a guardare la televisione per più di tre ore al giorno aumenta il rischio di mortalità per malattie cardiocircolatorie come infarto e ictus, ma anche per cancro, diabete, bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva), influenza/polmonite, malattia di Parkinson e malattie epatiche. La cattiva notizia arriva da uno studio del NationalCancer Institute statunitense, pubblicato sulla rivista American Journal of Preventive Medicine, in cui sono stati esaminate più di 221.000 persone che all’inizio della ricerca, nel 1995, avevano un’età compresa tra i 50 e i 71 anni e non erano affetti da alcuna malattia cronica. Nel 2011 il monitoraggio si è concluso e ora ci sono i risultati: rispetto a chi sta davanti alla TV per meno di un’ora al giorno, chi ci sta per 3-4 ore incrementa il rischio di mortalità del 15%, se le ore diventano 7 o più il rischio aumenta del 47%.
Questo studio rappresenta l’ennesima conferma che la sedentarietà apre la strada a molte malattie, con un dato in più, preoccupante, che è appunto l’aumentato
rischio di mortalità per diverse patologie. Considerando che negli Stati Uniti l’80%
degli adulti guarda in media 3,5 ore di televisione al giorno (quindi più della metà del loro tempo libero) i ricercatori ritengono che i risultati ottenuti insieme a quelli di altri
studi che hanno indagato i rischi della sedentarietà, possano spingere ad agire: questo modo di trascorrere il tempo libero che di fatto è un comportamento che fa parte degli stili di vita, come spiega l’autrice principale Sarah K. Keadle: «può essere un obiettivo importante per un intervento di sanità pubblica, più di quanto fino ad ora riconosciuto».
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