Salute

Coronavirus e immunità di gregge: la scelta inglese

Sta facendo molto discutere la scelta del governo britannico sulle politiche anti Covid-19

Generalmente si parla di immunità di gregge quando ci si riferisce all’importanza di raggiungere alti tassi di bambini vaccinati contro una determinata malattia. Per quanto riguarda la vaccinazione ad esempio contro il morbillo si ha immunità di gregge quando viene vaccinato almeno il 95% dei bambini. Una volta raggiunta questa cifra, è protetto dalla malattia anche chi per motivi di salute – in genere perché si è immunodepresso – non si sia potuto vaccinare. Ora il rapporto tra Coronavirus e immunità di gregge è al centro della discussione dopo che il governo britannico ha annunciato di voler seguire questa strada.

Coronavirus e immunità di gregge: è la prima volta che si usa questa strategia 

È la prima volta che la strategia dell’immunità di gregge viene adottata per una malattia contro la quale ancora non esiste un vaccino, come il Covid-19. Si basa sul fatto che una volta che una persona ha contratto la patologia diventa immune. Il concetto è che una volta guarito, non dovrebbe più riammalarsi, perché il proprio corpo ha sviluppato gli anticorpi. Decidere però di far raggiungere l’immunità alla popolazione in questo modo, rischia di mettere in serio pericolo le parti più deboli, come gli anziani con altre malattie e gli immunodepressi.

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Per raggiungere l’immunità di gregge circa il 60% della popolazione deve ammalarsi e diventare così immune alla malattia. Questo è quello che ha affermato Sir Patrick Vallance, capo consigliere scientifico del governo inglese. Anche se ci potrebbe essere bisogno del 70% della popolazione. Dopo l’annuncio del premier inglese Boris Johnson, il mondo scientifico britannico è in subbuglio.

Coronavirus e immunità di gregge: il parere degli esperti

Tra i primi a intervenire è stato Martin Hibberd, professore di malattie infettive alla London School of Hygiene and Tropical Medicine. Secondo l’esperto il fatto che una vasta parte della popolazione inglese si ammali potrebbe essere particolarmente pericoloso. Una strategia migliore potrebbe essere quella di cercare di contenere più a lungo l’epidemia nel Paese. In questo modo si potrebbero trovare terapie specifiche contro la malattia. “Non tutti i Paesi – avverte Hibberd – possono cercare di contenere la diffusione. Ma quelli che possono, lo dovrebbero fare”.

David Halpern, uno psicologo che guida il Behavioural Insights Team, ha spiegato alla Bbc che occorre proteggere la parte di popolazione più fragile, in modo che non si ammalino. Solo quando sarà raggiunta l’immunità di gregge, queste persone potranno uscire dal loro isolamento.

La preoccupazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per questa scelta

Anthony Costello, un pediatra ex direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha detto che il governo inglese “sembra essere molto confuso”. Sbagliata la strategia dell’immunità di gregge come risposta alla pandemia. Questo va contro con le politiche dell’Oms, che chiede di contenere il virus, identificando il numero maggiore di casi. Tedros Adhanom Ghebreyesus, l’attuale direttore generale dell’Oms, ha chiarito che l’idea che alcuni Paesi di non prendere misure di contenimento può essere particolarmente pericoloso. Le misure di contenimento si prendono, isolando gli infetti e mettendo in quarantena chi ha avuto contatti con loro, come ha fatto la Cina e sta facendo l’Italia.

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