Si chiamano Abidol e Darunavir. Sono due farmaci che potrebbero contrastare in modo efficace il coronavirus. L’annuncio arriva dall’Università di Zhejiang, in Cina, dove un gruppo di scienziati ha fatto i test preliminari, per ora condotti in vitro, in un laboratorio dell’ateneo. La scoperta si deve a un gruppo di ricercatori guidati da Li Lanjuan. È una delle principali ricercatrici impegnate nella lotta per trovare terapie contro il coronavirus, che sta preoccupando tutto il mondo.
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I dubbi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto però di frenare gli entusiasmi. Poco dopo l’Oms ha fatto sapere che non esiste ancora una cura contro il virus. I farmaci testati non possono essere definiti efficaci e non ci sarebbe nulla di concreto per combattere il virus. “Solo studi su larga scala possono essere efficaci e sicuri. E sviluppare terapie o vaccini contro patogeni come questo di solito prende anni. Prima bisogna affrontare lunghe sperimentazioni e passare attraverso anche qualche sconfitta”, ha spiegato il portavoce dell’Oms Tarik Jasarevic.
Terapie contro il coronavirus: inserire i due farmaci nella cura dell’infezione
La professoressa della Zhejiang University ha richiesto che i due farmaci vengano inseriti nel protocollo della terapia messo a punto dalla Commissione sanitaria nazionale per cercare di fermare il nuovo coronavirus. I due farmaci non possono essere assunti senza la prescrizione medica. Chen Zuobing, che fa parte dello stesso team di ricercatori e che è anche vice presidente del primo ospedale collegato alla Zhejiang University, ha annunciato che i due farmaci sono stati usati per curare i pazienti della provincia.
L’Università di Zhejiang ha inviato personale medico nella provincia di Hubei, dove sorge la città di Wuhan, epicentro dell’epidemia, per aiutare nelle cure di emergenza le migliaia di pazienti infetti.
Terapie contro il coronavirus: dubbi sul farmaco anti Hiv usato attualmente
La ricercatrice ha quindi spiegato di non ritenere che il farmaco Kelizhi, un anti Hiv attualmente usato per curare le persone contagiate, sia realmente efficace, mentre presenta una serie di effetti collaterali.
Il mondo scientifico al lavoro sul vaccino
Intanto il mondo scientifico sta lavorando alacremente alla produzione di un vaccino contro il nuovo coronavirus. Generalmente la messa a punto di un vaccino va da un minimo di un anno a diversi decenni. In questa situazione però i tempi necessari potrebbero ridursi in modo significativo, anche grazie agli studi già effettuati su virus strettamente imparentati al nuovo coronavirus, come SARS e MERS.
La speranza dei ricercatori è riuscire a costruire un vaccino efficace e sicuro in pochi mesi. Anthony Fauci, uno dei virologi più celebri al mondo, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases al National Institute of Health (NIH) ha detto che se non ci saranno imprevisti, avremo un trial di fase 1, ossia i primi test, entro i prossimi tre mesi. Si tratterebbe di un vero e proprio record per un vaccino.
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