Sono decisamente preoccupanti i dati elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità, contenuti nella Relazione al Parlamento trasmessa lo scorso 29 aprile dalla Ministra della Salute, Giulia Grillo, alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica. Dalle informazioni si evince che i più a rischio restano gli adolescenti tra i 16 e i 17 anni, ma a sorpresa ci sono anche quelli che vengono definiti “giovani anziani” e cioè persone tra i 65 e i 75 anni.
Bevono di più gli uomini, ma la differenza salta tra i giovanissimi
Gli uomini sono ancora in media di gran lunga più a rischio quando si parla di alcol. Nel 2017 erano 6.100.000 quelli che devono prestare maggiore attenzione, cioè il 23,6% della popolazione maschile, in pratica uno su quattro. Le donne scendono a 2.500.000; in termini percentuali l’8,8% del totale.
La differenza si assottiglia di molto nella fascia dei 16-17enni. Qui se i ragazzi sono il 47%, quasi uno su due, le ragazze passano dall’8,8% del totale al 34,5: in pratica una ragazza su tre beve troppo. Il dato è ancora più significativo visto che nel nostro Paese è vietata la vendita di alcolici ai minorenni. Sono più o meno 700.000 i ragazzi che bevono nonostante i divieti. La pratica più pericolosa è quella del binge drinking.
Boom di forti bevitori tra i giovani anziani
Alzano il gomito molto spesso anche persone che per l’età raggiunta dovrebbero essere particolarmente cauti. Raggiungono la ragguardevole cifra di 2.700.000 gli ultra sessantacinquenni che rischiano seriamente per patologie e problematiche alcol-correlate.
Consumo alcol in Italia: il vino resta l’alcolico più amato in Italia
Cambiamo nei numeri, ma non nelle posizioni in classifica le abitudini degli italiani in fatto di alcolici:
- al primo posto resta ancora il vino con il 48,1%,
- al secondo posto a grande distanza c’è la birra con il 27,1%,
- al terzo posto troviamo i superalcolici con il 10,3%,
- al quarto posto aperitivi, amari e digestivi con il 5,5%.
Quasi 40.000 le persone finite in Pronto Soccorso per aver bevuto troppo
Complessivamente sono stati 39.182 accessi in Pronto Soccorso con una diagnosi attribuibile all’alcol. Sette su dieci erano uomini.
1.240 persone sono morte per problemi legati all’abuso di alcolici
Gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2015, quando nel nostro Paese si sono contati 1.240 decessi: 1016, l’81,9%, erano uomini, mentre le donne si fermavano a 224. Le due malattie che provocano il numero maggiore di morti senza distinzione di genere sono:
- le epatopatie alcoliche,
- le sindromi psicotiche indotte da alcol.
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FONTE: Ministero della Salute