Cosa mangiare quando abbiamo la diarrea? Naturalmente dipende dalla causa. Se ad esempio è provocata da un’allergia alimentare o un’intolleranza o a una condizione come la sindrome dell’intestino irritabile, occorre rivolgersi allo specialista.
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Cos’è la dieta BRAT?
In tutti gli altri casi, quando viviamo occasionalmente un episodio possiamo rivolgerci alla dieta BRAT, che non c’entra niente con il significato della parola – in inglese vuol dire monella – che è stato affibbiato dalla cantante Charli XCX alla candidata alla presidenza degli Stati Uniti, Kamala Harris.
Quando andiamo troppo spesso in bagno, il cibo può aiutarci ad accelerare la nostra guarigione. La dieta BRAT include:
- banane,
- riso bianco,
- mousse di mela,
- toast.
È l’acronimo delle iniziali di questi alimenti in inglese: Bananas, Rice, Applesauce, Toast.
Si tratta di cibi leggeri, poveri di fibre, così non si appesantisce il sistema digestivo. Hanno anche la capacità di legarsi tra loro, quindi aiutano a rassodare le feci.
Cosa mangiare quando abbiamo la diarrea?
Si possono mangiare anche:
- cereali cotti,
- cracker salati,
- succo di mele senza zuccheri aggiunti,
- patate al forno o bollite.
Quando si sta meglio si possono anche aggiungere uova strapazzate e verdure cotte.
Bere liquidi è necessario per rimanere idratati. Si può bere:
- acqua,
- brodo leggero di verdure o di carne, ma sgrassato,
- acqua di cocco,
- tè deteinato.
Cosa mangiare quando abbiamo la diarrea? Ecco cosa evitare
Alcuni cibi al contrario possono peggiorare i sintomi della diarrea o prolungare la convalescenza. I cibi da evitare sono:
- latte e latticini
- alimenti fritti o grassi
- alimenti piccanti
- cibi pronti
- carne di maiale
- sardine
- verdure crude
- cipolle
- mais
- agrumi
- ananas, banane, fichi, uva,
- alcolici
- caffè
- bevande gasate
- dolcificanti.
Oltre alla dieta cosa possiamo fare?
In genere gli episodi occasionali di diarrea si rivolvono da soli in pochi giorni. In questi casi la miglior cura è il riposo e l’assunzione di liquidi. Si possono assumere anche farmaci, ma se la situazione lo consente, è meglio evitare. L’assunzione di probiotici e prebiotici può aiutare ad accelerare la guarigione.
Quando rivolgersi al medico
Se dopo tre quattro giorni non ci sono miglioramenti meglio rivolgersi al medico. Se la persona interessata è un bambino o un anziano occorre cercare subito assistenza se:
- non ci sono miglioramenti dopo 24 ore,
- il bambino non fa pipì da tre ore, piange senza lacrime o ha la bocca secca: potrebbe essere molto disidratato,
- ha febbre superiore ai 38 gradi e non ha ancora tre mesi, o 39 gradi fino ai 3 anni,
- le feci sono scure.