Quando l’herpes colpisce le labbra è fastidioso, ma dopo qualche giorno (e qualche stress in meno) scompare. Quando invece colpisce l’occhio può essere molto doloroso. E non così semplice da eliminare e dimenticare. «La cheratite erpetica, cioè l’infezione della cornea, può essere causata da due tipi di herpes. Il virus dell’herpes simplex e dell’herpes zooster. In tutte le forme erpetiche, il virus una volta entrato nell’organismo non lo abbandona più e si può riattivare in vari momenti della vita a causa degli stimoli più diversi» spiega Massimo Busin, vicepresidente della Società Italiana Trapianto di Cornea (S.I.TRA.C).
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Come si sviluppa la cheratite erpetica?
I quadri clinici che si sviluppano a partire dai virus dell’herpes possono essere molto vari perché dipendono da due fattori: il primo è l’azione patogena diretta del virus, il secondo è la risposta dell’organismo mediata dal sistema immunitario, che in certe situazioni può essere talmente forte da causare a sua volta dei processi patologici (solitamente nella profondità della cornea). La terapia – e il difficile è proprio questo – deve riuscire a rivolgersi contro la parte preponderante della malattia: se è l’azione del virus bisogna agire con dei farmaci antivirali, se è principalmente una risposta anomala dell’organismo allora bisogna usare dei cortisonici e poi evitare che da una forma si passi all’altra. È proprio questa la complessità della malattia.
Come agisce il virus dell’herpes?
Una volta entrato nell’organismo, il virus dell’herpes – anche se è già stata curata una prima infezione – rimane latente, e colonizza delle cellule dei gangli nervosi e nello specifico quelle del nervo trigemino che innerva la bocca e l’occhio. Nessuno ancora sa perché nella maggioranza delle persone il virus dell’herpes trovi la strada per arrivare alla bocca, generando la classica ‘febbre sul labbro’, e in altre persone invece arrivi all’occhio causando lesioni e cicatrici che possono portare anche al trapianto di cornea.
Quali sono i sintomi dell’infiammazione?
L’infezione primaria dell’herpes decorre spesso come un’infezione aspecifica, similmente a una normale influenza, ma una volta passata la forma primaria, l’herpes si può riattivare a causa di vari stimoli. L’esposizione eccessiva alla luce solare, il ciclo mestruale, un forte stress psicologico e il cambio di fuso orario possono essere alcuni di questi. Durante l’infezione secondaria se si tratta di herpes labiale si forma solitamente una piccola ulcera sulle labbra che non dà complicazioni, mentre nell’occhio si sviluppa quasi sempre una sintomatologia dolorosa con rossori, lacrimazioni, offuscamento della vista, sensazione di corpo estraneo nell’occhio a causa delle lesioni della superficie della cornea (cosiddetta ulcera dendritica). Dopo l’infezione secondaria può esserci un ritorno alla normalità, ma se questo non accade alla fine si deve intervenire chirurgicamente.
Come si previene la riattivazione del virus?
Se le recidive sono frequenti e a intervalli piuttosto brevi, è meglio intervenire con dosaggi bassi ma prolungati nel tempo di farmaci antivirali. Questa profilassi è in grado di ridurre fortemente il numero delle recidive.
Quando è necessario l’intervento chirurgico?
Se antivirali e cortisonici non bastano e la malattia erpetica causa un danno tale che l’occhio non riesce più a vedere bene, allora si ricorre all’intervento chirurgico. Una mancata cura, che però è rara perché è impossibile non accorgersi di essere di fronte a una cheratite erpetica avanzata, può generare in estremo la perforazione della cornea. Gli interventi chirurgici oggi sono sempre più selettivi e si rivolgono esclusivamente alle parti della cornea danneggiati dalla cheratite (solitamente sono gli strati più esterni). Ci sono forme di trapianto definite “lamellari” che rimpiazzano unicamente la parte malata della cornea e presentano una prognosi a lungo termine. Molto più sicura rispetto ai trapianti a tutto spessore che si facevano in passato. Se prima dell’intervento si aggiunge anche la profilassi contro le eventuali recidive con la somministrazione a lungo termine di farmaci antivirali la prognosi dell’operazione può migliorare notevolmente.
Come si svolge l’intervento?
L’intervento dura circa un’ora e viene fatto in anestesia locale, a meno che non si tratti di bambini o persone che non collaborano. Il pezzo “nuovo” di cornea viene suturato al posto di quello malato con punti che distorcono la cornea. La sutura non permette all’occhio di vedere bene finché non viene rimossa. Di solito i punti vengono lasciati per circa un anno: è necessario rimuoverli solo quando si è sicuri che la ferita chirurgica non possa riaprirsi. Se vengono tolti troppo presto può essere pericoloso. Una volta eliminati i punti di sutura, il chirurgo decide se dare al paziente una correzione ottica con gli occhiali. Oppure se è necessario correggere nuovamente la curvatura corneale per consentire di portare o gli occhiali o le lenti a contatto.
Come comportarsi nel post-operatorio?
Come si è verificato nella sua cornea originaria, l’herpes si può ripresentare nel lembo corneale trapiantato. Per questo si dovrebbe fare comunque una profilassi a lungo termine, anche di anni. Io ai pazienti con herpes prescrivo un dosaggio giornaliero di antivirali praticamente a vita.