Un’infezione virale potrebbe “accendere” la celiachia. Ciò è quanto emerge da uno studio condotto dall’Università Federico II di Napoli e promosso dalla Fondazione Celiachia che, per la prima volta, ha dimostrato che i virus possono innescare una reazione autoimmune che può portare alla comparsa negli individui predisposti.
La celiachia
La celiachia è una malattia autoimmune causata dall’ingestione di glutine che, nelle persone predisposte, attiva una reazione anomala delle difese immunitarie. Queste ultime si “ribellano” alle proteine del glutine, danneggiando le pareti dell’intestino e provocando la sintomatologia caratteristica della patologia. «Con il nostro progetto abbiamo voluto capire se fra la risposta al glutine e quella ai virus ci sono similitudini e soprattutto se queste possono sommarsi» precisa Riccardo Troncone, professore del Dipartimento di Scienze mediche traslazionali dell’Università Federico II di Napoli.
La ricerca
Lo studio, durato tre anni, è stato condotto su linee cellulari e biopsie di pazienti. Dai dati raccolti è emerso che nell’intestino dei celiaci ci sono più molecole tipiche della risposta immunologica innata, che è la stessa che ci difende dalle infezioni virali. «Abbiamo compreso che il peptide della gliadina P31-43, che si trova nel glutine e resiste alla digestione intestinale, attiva l’immunità innata così come le proteine dei virus: queste molecole possono perciò agire in sinergia. Questi dati indicano che le proteine presenti nel glutine, insieme a quelle virali, possono simulare e potenziare la risposta immunitaria innata ai virus, contribuendo a innescare la celiachia in soggetti geneticamente predisposti».
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