Tanti cuori, un’unica voce. Cantare in coro fa bene al corpo e alla mente delle persone che si trovano a combattere il cancro: basta anche soltanto un’ora di esercizio per potenziare il sistema immunitario e ridurre lo stress, sia nei malati sia nelle persone che li assistono quotidianamente. È quanto dimostra uno studio condotto in Gran Bretagna dagli esperti del Tenovus Cancer Care in collaborazione con il Royal College of Music di Londra.
I risultati, pubblicati su ecancermedicalscience, provano per la prima volta che il canto corale agisce proprio come una medicina, determinando effetti biologici misurabili sia sul fisico che sulla mente.
I ricercatori lo hanno scoperto studiando quasi 200 persone regolarmente iscritte ad un coro che erano in qualche modo coinvolte nella lotta ai tumori: tra loro c’erano malati, persone che assistevano pazienti oncologici e addirittura persone che avevano perso un proprio caro per colpa del cancro.
I test della saliva, effettuati prima e dopo l’ora di canto, hanno mostrato una significativa riduzione dell’ormone dello stress, il cortisolo, e un aumento di speciali proteine del sistema immunitario (citochine) che aiutano l’organismo a reagire alla malattia. Gli effetti benefici sulla psiche si sono rivelati più evidenti nelle persone che all’inizio dello studio erano più depresse.
«Il cancro – spiega la ricercatrice Daisy Fancourt – può determinare difficoltà anche di ordine psicologico, come stress, ansia e depressione. Studi precedenti hanno dimostrato che in queste condizioni le difese immunitarie si indeboliscono, proprio in un momento cruciale in cui il paziente ha più bisogno. Per questo i risultati della nostra ricerca sono così interessanti, perché suggeriscono che un’attività così semplice come il canto può ridurre la soppressione del sistema immunitario indotta dallo stress, migliorando il benessere della persona e ponendola nelle condizioni migliori per ricevere le terapie».
Ad accorgersi di questi miglioramenti sono anche gli stessi pazienti, come racconta Diane Raybould, 64 anni, che si è ritrovata a lottare contro il tumore della mammella proprio mentre la figlia moriva per la stessa malattia a soli 28 anni: «cantare nel coro per me è molto più di un semplice divertimento, è qualcosa che mi fa proprio sentir meglio. Il coro è come una famiglia. Avere un tumore e perdere qualcuno per colpa del cancro può spingerti a isolarti. Con il coro, invece, può condividere esperienze in maniera aperta, una cosa fondamentale».
di Elisa Buson
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