Un peggioramento del senso dell’olfatto quando si è anziani può essere un segnale da non sottovalutare. Gli esperti dell’Università del Michigan sostengono che sia un campanello d’allarme che predice problemi di salute prima che altri sintomi della possibile grave malattia appaiano.
La ricerca americana
Per raggiungere i loro risultati i ricercatori in forza all’ateneo nord americano hanno analizzato i dati di oltre 2.000 persone tra i 70 e gli 80 anni. I risultati sembrano non lasciare dubbi. Chi non riusciva a riconoscere odori che si incontrano nella vita di tutti i giorni aveva il 50% di rischio in più di morire nei successivi dieci anni, rispetto a chi mostrava di avere un naso sensibile.
Gli esiti della ricerca sono stati così significativi che il team di lavoro suggerisce che i test dell’olfatto possano diventare degli esami di routine.
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Il parere dell’esperto
«Uno scarso senso dell’olfatto diventa più comune nelle persone quando invecchiano – spiega Honglei Chen, tra gli autori della ricerca -. Il nostro studio è il primo a indagare le ragioni potenziali per comprendere perché questa situazione riesca a predire una morte prematura».
Solo il 28% dell’aumento del rischio può però essere spiegato. «Non conosciamo il perché del restante 72 per cento» aggiunge Chen.
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Già ricerche in tal senso per demenza e Parkinson
I ricercatori hanno ricordato che già ora lo scarso senso dell’olfatto è già ritenuto essere un segno premonitore della malattia di Parkinson e della demenza.
Gli esperti sono convinti che le demenze vadano colpite nelle fasi iniziali per fermarne la progressione, arrestando di danni che procura al nostro cervello. È quindi evidente l’importanza di un test per la diagnosi precoce. Un test dell’olfatto, per ora in via sperimentale, è stato messo a punto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital di Boston, guidato dal neurologo Mark Albers.
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