Tra le parole-chiave più cercate e cliccate su Google nel 2020 ci sono anche “bruxismo” e “digrignare i denti”. Come riportano gli specialisti, infatti, da quando è scoppiata la pandemia di Covid-19 il fenomeno che porta l’individuo a serrare i denti, a causa dell’involontaria contrazione dei muscoli della masticazione, è in netto aumento. «Si tratta di una condizione patologica molto diffusa, che si manifesta sfregando gli elementi dell’arcata superiore contro quelli dell’arcata inferiore o stringendo eccessivamente le mascelle» interviene Giuseppe Cicero, parodontologo di Roma e docente di Odontoiatria all’Università Europea di Madrid.
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Bruxismo in aumento a causa dello stress da pandemia
«In generale molte persone tendono a somatizzare l’ansia e lo stress a livello del cavo orale, finendo per serrare la dentatura senza accorgersene. Il timore di perdere il lavoro, la lontananza dalla propria famiglia, il distanziamento sociale e la paura della malattia – aspetti che hanno caratterizzato i mesi appena trascorsi – non hanno fatto altro che acutizzare questo problema. Il motivo? In una situazione di ansia la circolazione sanguigna aumenta nelle aree del cervello che presiedono alle reazioni istintive e al sistema di attivazione del ritmo sonno-veglia. Questo serve per portarci in una condizione di lotta e difesa sia fisica sia mentale. Il bruxismo può essere considerato come un segnale di questo processo» continua il dottore.
Come riconoscere il problema?
È fondamentale, comunque, riconoscere i sintomi del bruxismo, che può essere sì scatenato da uno stato di ansia ma anche da una malocclusione, cioè un cattivo posizionamento delle arcate dentali. «Può capitare di svegliarsi al mattino con una forte sensazione di fastidio ai denti, che possono anche essere più sensibili al caldo e al freddo, con i muscoli di mandibolare o mascellare indolenziti, mal di testa ingiustificato, mal d’orecchie, dolori alla colonna cervicale» spiega Cicero. Bisogna tenere conto che in condizioni normali i denti si dovrebbero toccare solo quando si mastica o si deglutisce. Nei casi più gravi di bruxismo, invece, i denti arrivano a stare in contatto fino a 8-10 ore su 24.
I danni del bruxismo trascurato o non diagnosticato
Comprendere i sintomi e giungere a una diagnosi tempestiva è importantissimo perché digrignare i denti può causare danni più o meno seri all’organismo. «Innanzitutto i denti e il supporto parodontale si consumano. Se poi il problema dura a lungo perché trascurato o non identificato, le articolazioni temporo-mandibolari si rovinano e i muscoli collegati sono sottoposti a un sovraffaticamento pericoloso. Ciò che ne consegue si riversa su tutto l’organismo, con cefalee, sensazione di avere uno solo o entrambe le orecchie tappate, vertigini, difficoltà di deglutizione, difficoltà ad aprire del tutto la bocca, dolore cervicale» spiega lo specialista.
I rimedi al bruxismo: lo yoga della bocca
Per il bruxismo non esiste una terapia farmacologica specifica. Un rimedio è il classico bite: una mascherina che, posta fra le due arcate dentali, protegge i denti. Tuttavia, uno degli approcci più moderni, basato proprio sulla correlazione tra ansia e bruxismo, consiglia di dedicarsi a yoga, meditazione e tecniche di rilassamento. «Nasce così lo “yoga della bocca”, che aiuta ad avere piena consapevolezza nelle proprie attività dentali e muscolari e contribuisce a rilassare i muscoli del cavo orale. Gli esercizi che si possono fare per attenuare i sovraccarichi della dentatura hanno lo scopo di inibire l’automatismo del bruxismo e distendere la muscolatura. Vediamoli insieme» spiega Cicero.
- Bisogna creare un segnale nella quotidianità che ci porti a riconoscere consciamente ciò che si sta facendo con la bocca. Ad esempio un semplice promemoria vicino al computer per ricordarci di non tenere i denti a contatto potrebbe essere un buon punto di partenza.
- Si può tenere dolcemente tra i denti una guarnizione di silicone, che dobbiamo cercare di non mordere. Questa è molto utile perché, se stiamo stringendo i denti involontariamente, ci ricorda di non farlo.
- Si può posizionare la lingua sul palato, mantenere le labbra socchiuse e i denti leggermente separati tra loro per una distanza di 1 cm. Fare poi piccoli movimenti di apertura e chiusura nell’ambito di quel centimetro, per 20 volte.
- Bisogna posizionare dolcemente la lingua tra i denti, riempiendo tutto lo spazio tra le arcate, fino alla zona dei molari. Dopodiché mordicchiare la lingua senza farsi del male, alternando 10 ripetizioni a 15 secondi di riposo.