La broncoscopia è un esame diagnostico che consente, attraverso l’utilizzo del broncoscopio inserito nella bocca o nel naso, di individuare infezioni e patologie polmonari, tumori endobronchiali e sarcoidosi (una patologia infiammatoria caratterizzata dalla formazione di granulomi all’interno degli organi colpiti, che sono soprattutto polmoni e linfonodi). Viene eseguito anche per la rimozione di corpi estranei inalati erroneamente.
Cosa succede durante l’esame?
L’esame può essere eseguito in anestesia locale, in sedazione profonda o contemporaneamente in anestesia locale e sedazione. Dopo aver somministrato l’anestetico e applicato un catetere endovenoso, nel caso siano necessari farmaci durante la procedura, il medico introduce delicatamente il broncoscopio nelle vie aeree del paziente e inizia l’indagine. Al termine dell’esame la persona deve rimanere in osservazione per almeno un paio d’ore, per evitare il sopraggiungere di complicazioni.
Come ci si prepara all’esame?
Bisogna presentarsi all’esame a digiuno da almeno tre ore e nel caso di assunzione continuata di farmaci è necessario prima consultare il medico per eventuali sospensioni.
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L’esame può essere fatto da tutti?
Chi soffre di aritmie cardiache, alterazioni della coagulazione del sangue, insufficienza o cardiopatia ischemica non può sottoporsi all’esame se non dopo un’attenta valutazione specialistica. Gli asmatici non possono fare la broncoscopia se hanno una crisi in atto e chi soffre di insufficienza respiratoria o alta pressione polmonare dovrebbe evitare di fare questo esame.
L’esame è doloroso?
Grazie all’anestetico o alla sedazione, l’esame risulta completamente indolore. È possibile che nelle fasi successive si provi un po’ di fastidio alla gola, causato dal passaggio dello strumento, secchezza delle fauci e sonnolenza.
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