L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto marcia indietro dopo che nella giornata di lunedì aveva affermato che è rari che i pazienti asintomatici riescano a trasmettere il coronavirus. La decisione dell’Agenzie delle Nazioni Unite è arrivata dopo la dura critica degli scienziati dell’Università di Harvard. L’OMS aveva spiegato che era difficile contagiare altre persone senza febbre, tosse o mancanza di respiro. Possibile, certo ma raro. A parlare era stata Maria Van Kerkhove, capo della WHO’s Emerging Diseases and Zoonosis unit, che si occupa proprio delle malattie emergenti. Molti esperti hanno lamentato il fatto che fare dichiarazioni di questo tipo, senza condividere gli eventuali studi che stanno alla base di queste affermazioni, crea solo confusione nella popolazione generale. C’è il rischio che le persone smettano di credere a quello che dicono le autorità sanitarie. Questo sarebbe particolarmente grave e potrebbe favorire il ritorno della pandemia.
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Harvard conferma: anche gli asintomatici diffondono il coronavirus
Subito dopo però sono interventi gli scienziati dell’Università di Harvard che hanno sottolineato come ci siano una enorme mole di evidenze scientifiche che sostengono come molti contagi siano avvenuti proprio a causa degli asintomatici.
Il dottor Dr Ashish K Jha, direttore dell’Harvard Global Health Institute in una intervista al tabloid britannico Daily Mail ha spiegato che la minaccia della diffusione del coronavirus da parte degli asintomatici è reale e sostanziale. Circa una persona su cinque colpita da questo virus non manifesta sintomi. Ci sono però evidenze provate scientificamente che riescano a diffondere il coronavirus. “Se l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dei dati che confermano quello che affermano devono condividerli con tutti gli esperti” ha detto il dottor Jha. “Ma – ha aggiunto – non penso che li abbiano”.
Asintomatici: il tentativo di spiegazione dell’OMS
Van Kerkhove, a cui si deve l’affermazione secondo cui è raro che gli asintomatici possano trasmettere il coronavirus, ha detto che si è trattato di un’incomprensione. Ha spiegato come si sia basata su un paio di studi e che lei non pensa che la trasmissione da chi non ha sintomi sia rara. “Stavo solo rispondendo a una domanda – ha affermato – e non era mia intenzione cambiare la politica dell’OMS”.
Il ruolo dei pre sintomatici nella diffusione di Covid
Nel mese di aprile era intervenuto sull’argomento anche Robert Redfiel, direttore dei Centri per il Controllo e la prevenzione delle Malattie, dicendo la stessa cosa.
C’è poi tutto il capitolo dei pre sintomatici. Sono le persone contagiate che ancora non hanno sviluppato i sintomi della malattia. Anche in chi manifesterà sintomi i primi giorni sono completamente asintomatici, ma possono già contagiare altre persone. Ecco perché è ancora molto importante indossare le mascherine e tenere le distanze, oltre naturalmente a lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con un gel igienizzante.
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