Come gestire l’artrosi? Perdere peso, fare attività fisica regolare e limitare l’uso degli antidolorifici. Sono queste le nuove linee guide redatte dal Servizio Sanitario Nazionale inglese. Gli esperti sottolineano che la perdita di peso è il primo passo per alleviare il dolore.
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Cos’è l’artrosi?
L’artrosi è una malattia che aggredisce le cartilagini. Successivamente colpisce anche l’osso e la membrana sinoviale. La cartilagine, una volta consumata, causa un attrito anomalo tra le ossa ogni volta che ci muoviamo. Lo sfregamento a lungo andare si deteriorano e provocano dolore, rigidità, tumefazione e limitazione funzionale. Qual è la differenza tra artrosi, artrite e reumatismi?
Come gestire l’artrosi: esercizio fisico determinante, anche se all’inizio può far male
Come esercizio fisico vanno bene sia le camminate a passo veloce, che il sollevamento pesi. Entrambi possono alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita. Gli esperti avvisano che all’inizio l’esercizio fisico potrebbe fare aumentare il dolore. Ma con la regolarità diventerà molto utile.
Attenzione ai farmaci
Le linee guida si concentrano anche sulle medicine. Meglio utilizzare gli antinfiammatori non steroidei ed evitare gli oppiacei, il paracetamolo e la glucosamina. C’è infatti un forte rischio di dipendenza dagli oppiacei, mentre le evidenze scientifiche hanno dimostrato che i benefici o non ci sono o sono trascurabili per quanto riguarda il dolore e la qualità della vita.
Come gestire l’artrosi: la diagnosi
I medici per diagnosticare l’osteoartrite, che è la forma più diffusa, non devono fare ulteriori indagini nelle persone che abbiano almeno 45 anni e che abbiano dolori alle articolazioni. Al risveglio devono avere una rigidità articolare che duri almeno 30 minuti.
Il team di lavoro spiega che le persone dovrebbero seguire dei programmi di esercizi fisici su misura.
Come gestire l’artrosi: perdere peso determinante
Per quanto riguarda la perdita di peso, le persone devono sapere che perdere il 10% del proprio peso corporeo significa un miglioramento del 5 per cento.
Se le condizioni non permettono altro, i pazienti possono sottoporsi a interventi per la sostituzione dell’anca e del ginocchio.