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Artrite reumatoide: tutto quello che devi sapere

La tennista 28enne Caroline Wozniacki ha rivelato di avere questa malattia cronica autoimmune dalla quale non si può ancora guarire

Cos’è l’artrite reumatoide

L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria autoimmune a tendenza invalidante. Nel nostro Paese interessa lo 0,5% della popolazione, il 75% delle quali è di sesso femminile. In presenza di questa malattia, alcune cellule invadono la membrana sinoviale che riveste le articolazioni. In questo modo scatenano un processo infiammatorio, responsabile della sintomatologia caratteristica.

Cause dell’artrite reumatoide

Le cause della malattia non sono ancora del tutto note. Si ritiene però che la sua comparsa sia da imputare a fattori ambientali e ormonali che agiscono su un assetto genetico predisponente.

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Sintomi dell’artrite reumatoide

L’esordio è quasi sempre violento. La malattia non arriva per gradi ma irrompe all’improvviso, con dolori acuti e gonfiori visibili a occhio nudo.

In genere questi sintomi sono accompagnati da rigidità delle articolazioni (soprattutto al mattino, dopo il risveglio) uno stato di malessere generale e a volte da febbriciattola. Può essere colpito un solo arto (una mano, una caviglia, una spalla, un ginocchio) oppure tutto il corpo. Donne che fino al giorno prima conducevano una vita normale non riescono più ad aprire un barattolo, allacciarsi il reggiseno, impugnare una biro. Il dolore cronico dell’artrite reumatoide, sordo e costante, incide pesantemente sulla qualità della vita.

Terapia

La terapia dell’artrite reumatoide è migliorata enormemente negli ultimi 25 anni. Dal momento che non esiste una cura definitiva, obiettivo dei trattamenti è duplice:

  1. ridurre i sintomi del paziente;
  2. migliorare la disabilità attraverso una terapia medica appropriata e iniziata il più rapidamente possibile, prima che le articolazioni interessate dall’infiammazione vengano danneggiate in modo permanente.

Per ridurre rapidamente l’infiammazione articolare e l’intensità dei sintomi la terapia di prima linea si avvale di farmaci antinfiammatori non steroidei, come il ketoprofene e corticosteroidi somministrati per bocca, come il diclofenac o come il betametasone o per via intrarticolare. I pazienti con tumefazione articolare persistente, però, non rispondono alla sola terapia con antinfiammatori e corticosteroidi. In questi casi solitamente si opta per i farmaci anti-reumatici modificanti il decorso della malattia, i cosiddetti DMARDs (come, ad esempio, il metotrexate). Negli ultimi anni il trattamento delle artropatie infiammatorie si avvale dell’uso di farmaci, noti come modificatori della risposta biologica o “agenti biologici”. Questi agiscono specificatamente su alcune molecole prodotte da cellule del sistema immunitario e che determinano l’infiammazione e il danno articolare e degli organi eventualmente coinvolti. Per sapere tutto sui farmaci biologici per artrite reumatoide clicca qui.

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