Un vaccino contro lo shock anafilattico da punture di vespa è disponibile per limitare i danni di cui spesso ha parlato la cronaca nelle ultime settimane. Fino alla fine di ottobre c’è un rischio alto di essere punti da questi insetti. Come per le allergie in genere, non si tratta di un vero e proprio vaccino, ma di una immunoterapia specifica che gli esperti sostengono sia molto efficace anche contro le reazioni allergiche gravi. Questo farmaco funziona anche contro le vespe orientalis, che da anni si trovano in alcune regioni del Sud del nostro Paese e ultimamente molti cittadini hanno segnalato anche a Roma.
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Ottobre mese pericoloso per le punture delle vespe
La maggior parte delle vespe non sopravvive alle rigide temperature invernali e muore. Fino alla fine di ottobre sono particolarmente attive. Soltanto alcuni esemplari vanno in letargo. Si tratta delle giovani regine fecondate che attendono la primavera successiva per iniziare un nuovo ciclo.
Vaccino contro lo shock anafilattico da punture di vespa: 2 italiani su 100 rischiano conseguenze gravi
Il 2% della popolazione soffre di allergia al veleno di insetti come vespe, api e calabroni. Fortunatamente, tra i bambini il fenomeno è molto meno frequente che negli adulti. Tuttavia, proprio a causa del veleno di insetti, ogni anno in Italia muoiono da 5 a 20 persone, tra adulti e bambini. Come per tutte le allergie consiste in una reazione esagerata dell’organismo in questo caso alla loro puntura.
Sintomi dell’allergia alle punture di insetti
Oltre ai sintomi consueti, come bruciore, rossore, dolore e prurito nella zona della puntura, si può parlare di vera e propria allergia quando compaiono altri sintomi. I più importanti sono:
- orticaria,
- gonfiore alla gola,
- gonfiore alle labbra,
- asma, fino ad arrivare allo shock anafilattico, cioè un grave calo di pressione che può avere anche esiti fatali.
Vaccino contro lo shock anafilattico da punture di vespa: come funziona
Come si diceva, comunemente si chiama vaccino, ma è un’immunoterapia desensibilizzante. È una terapia salvavita per chi sia ad alto rischio di shock anafilattico o di reazioni allergiche di medio-alta intensità. Consiste nell’iniezione sottocutanea di dosi crescenti del veleno dell’insetto a cui si allergici, partendo da dosaggi estremamente bassi. In questo modo l’organismo si abitua progressivamente al veleno fino a raggiungere una soglia di tolleranza che scongiura reazioni gravi in caso di puntura accidentale.
«Il vaccino va proseguito per 5 anni e l’effetto si mantiene solitamente per molti anni dopo la sospensione della cura. Il trattamento è però pienamente efficace già dal dodicesimo mese. Se il bambino viene punto accidentalmente non rischia più lo shock anafilattico». Il professor Alessandro Fiocchi è responsabile di Allergologia del Bambino Gesù.
Come si accede al servizio?
Per accedere al servizio occorre fare una richiesta per “visita allergologica”. Dopodiché saranno gli specialisti dell’Ospedale a valutare – a seconda del caso – la necessità di avviare la procedura di vaccinazione. Il Bambino Gesù è uno dei pochi Centri italiani a somministrare questo tipo di terapia salvavita a bambini e ragazzi in età pediatrica.