C’è chi se la cava con un paio di compresse al dì e chi si ritrova a dover rispettare un lungo elenco di medicinali da assumere ogni giorno. Stando al Rapporto nazionale “L’uso dei farmaci in Italia” di AIFA, relativo all’anno 2021, nel nostro Paese 2 anziani su 3 prendono almeno 5 farmaci con diversi principi attivi al giorno e 1 anziano su 4 (circa 3,5 milioni) ne assume addirittura 10. Questo fenomeno, chiamato “politerapia”, è strettamente correlato all’invecchiamento della popolazione (secondo l’Istat, in Italia gli over 65 sono oltre 14 milioni) e alla compresenza di più malattie croniche. Un punto, quest’ultimo, sul quale si è soffermata anche Italia Longeva che, con la recente indagine “La Mappa della fragilità in Italia”, ha ribadito che il 75% degli over 60 e la quasi totalità degli ultra ottantenni convivono con più patologie.
Assumere molti farmaci al giorno, però, può comportare problemi di aderenza al trattamento, una certa confusione tra i diversi medicinali da assumere, il rischio di andare incontro a eventi avversi o di ridotta efficacia della terapia dovuta a interazioni tra i farmaci stessi o tra questi e i nutrienti assunti con la dieta. Per questo «la somministrazione delle medicine è un atto estremamente importante e di grande responsabilità: farlo correttamente equivale a garantire una maggiore efficacia dell’intervento terapeutico, minimizzando i rischi per il paziente», commenta Francesco Landi, Presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria.
In questo articolo
Anziani e politerapia: un video-tutorial per semplificare le cure
Sul fenomeno della politerapia e sui problemi connessi ad essa è intervenuta proprio Italia Longeva che, insieme alla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, ha realizzato un video-tutorial per aiutare pazienti e caregiver nella gestione quotidiana delle terapie. «Tra i consigli che mi sento di dare, ad esempio, c’è quello di non non interrompere o ridurre in autonomia la cura prescritta: il confronto periodico con il medico deve servire anche per valutare eventuali modifiche della terapia. A volte può bastare variare la dieta o aumentare l’esercizio fisico per ridurre il numero di farmaci», spiega Graziano Onder, Professore di Scienze Geriatriche all’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Inoltre è bene tenere una lista aggiornata dei farmaci in uso. Per evitare errori di somministrazione, può essere utile coinvolgere un caregiver e aiutarsi con i dispenser predosati o le app sul cellulare».
Il contenuto video ha anche l’obiettivo di informare questi individui rispetto all’utilizzo dei farmaci equivalenti che consentono di curarsi con la medesima efficacia, qualità e sicurezza dei medicinali originari, ma con il vantaggio di costare di meno. «Compito di noi medici è anche quello di rassicurare i pazienti sulle novità e le alternative terapeutiche che possono riguardare, ad esempio, i farmaci equivalenti, in tutto e per tutto identici ai medicinali “di marca” eppure ancora poco utilizzati», interviene Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva.
Anziani e farmaci: 10 regole per la corretta assunzione
- Tenere una lista aggiornata di tutti i farmaci in uso, sia di quelli prescritti dal medico di medicina generale sia dallo specialista, inclusi gli integratori e i farmaci da banco.
- Essere consapevoli della cura che si sta facendo: assicurarsi di aver capito per quale malattia o disturbo si sta assumendo un farmaco, come deve essere preso, quali interazioni o effetti collaterali può causare. Se ci sono dubbi o difficoltà, ricordarsi sempre di comunicarli al medico o al farmacista.
- Informare il proprio medico di tutti i farmaci che si assumono, compresi gli integratori e i prodotti fitoterapici che potrebbero interferire con il corretto funzionamento di alcuni medicinali o con alcuni alimenti.
- Confrontarsi periodicamente con il medico sulla cura che si sta facendo, per valutare modifiche della terapia o se alcuni farmaci in uso possono essere sostituiti con uno stile di vita corretto, per esempio con la dieta o con l’esercizio fisico.
- Chiedere al medico o al farmacista se è possibile sostituire un medicinale in uso con un farmaco equivalente che ha la stessa concentrazione di principio attivo, la stessa efficacia e la stessa qualità del farmaco conosciuto con il nome della marca, e in più ha il vantaggio di costare di meno.
- Farsi aiutare nella gestione della terapia: coinvolgere un familiare o un caregiver quale supporto per ricordare gli orari e le modalità di assunzione dei farmaci, specie se si hanno difficoltà di memoria e si rischiano errori di somministrazione.
- Evitare il fai-da-te: assumere i farmaci solo su indicazione del medico e non interrompere o modificare in autonomia il dosaggio delle terapie prescritte.
- Farsi supportare dagli strumenti che possono facilitare la corretta assunzione dei medicinali: le app e i promemoria sul cellulare, oppure i portapillole organizzati con le dosi giornaliere o settimanali.
- Prestare attenzione alle possibili interazioni tra farmaci e cibo perché alcuni alimenti possono modificare l’efficacia di un principio attivo contenuto nel medicinale. Attenersi sempre alle indicazioni ricevute sulle modalità di assunzione (a digiuno, prima/dopo i pasti).
- Informare il medico in caso alterazioni del proprio stato di salute dovute a fattori esterni (es. una modifica dei valori pressori causata dal caldo/freddo), che possono influire sui farmaci in uso.