Un antidepressivo contro i sintomi gravi di Covid. Si tratta di un farmaco economico e facilmente reperibile sarebbe in grado di ridurre di quasi un terzo il rischio di gravi conseguenze di Covid-19 nelle persone ad alto rischio, quindi anziani, immunodepressi o persone con altre malattie croniche.
Questo farmaco contiene fluvoxamina, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI), spesso prescritto a coloro che soffrono di depressione o di disturbo ossessivo compulsivo. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet Global Health.
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Antidepressivo contro i sintomi gravi di Covid: funziona abbassando i livelli di infiammazione
I ricercatori hanno analizzato i dati di circa 1.500 pazienti in Brasile. I risultati hanno dimostrato che chi ha assunto il farmaco aveva meno probabilità di avere conseguenze importanti e quindi di dover ricorrere alle cure di un ospedale. Il suo principio attivo influenza l’infiammazione. La fluvoxamina può ridurre la produzione delle citochine, molecole infiammatorie, che possono essere innescate dall’infezione da SARS-CoV-2. Il farmaco può anche ridurre le piastrine nel sangue, che possono influenzare gli effetti della coagulazione dell’infezione da coronavirus.
Non è una cura, ma l’obiettivo resta quello di non far arrivare in ospedale i pazienti
Sono necessari ulteriori studi per vedere se il farmaco potrebbe essere aggiunto ai trattamenti dati ai pazienti con coronavirus.
Non si tratta di una cura contro Covid, ma evitare che le persone vadano in ospedale è molto importante per la gestione della pandemia. In più stiamo parlando di un farmaco che è già sul mercato da anni, quindi sicuro, efficace, molto diffuso e a basso costo.
Antidepressivo contro i sintomi gravi di Covid: i limiti dello studio
Come spesso accade anche questo studio ha dei limiti. Innanzitutto i ricercatori hanno analizzato i dati di pazienti brasiliani. Com’è noto il tasso di ospedalizzazione in Brasile è significativamente più elevato rispetto ai pazienti Covid-19 di altri Paesi che sono stati presi in considerazione in altri studi clinici.
Inoltre anche l’indicazione di pazienti ad alto rischio non è univoca. Covid ci ha insegnato che tutto dipende dalla storia personale delle persone. Ce ne sono alcune con problemi anche importanti che si riprendono facilmente, altre con problemi relativamente semplici che finiscono addirittura in terapia intensiva.