Salute

Alzheimer: nuova scoperta potrebbe cambiare terapie e diagnosi

Un meccanismo molecolare che coinvolge un enzima potrebbe rivoluzionare la diagnosi e il trattamento

Nuova scoperta contro Alzheimer: è stato individuato un nuovo meccanismo molecolare alla base della perdita della memoria, uno dei sintomi tipici di alcune demenze, tra le quali la più diffusa è l’Alzheimer.

La notizia arriva da uno studio che ha coinvolto l’Istituto superiore di Sanità, l’Irccs San Raffaele di Roma e il Cnr, Consiglio Nazionale di Ricerca. Questa scoperta potrebbe risultare utile per mettere a punto nuove terapie e per arrivare a una diagnosi più velocemente rispetto a quello che accade oggi. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Embo Reports.

Gruppo San Donato

Nuova scoperta contro Alzheimer: il ruolo di una proteina nella riparazione dei danni nei neuroni

Secondo i ricercatori questo meccanismo molecolare ruoterebbe intorno al ruolo dell’enzima Dna-Pkcs, una proteina che ripara i Dna all’interno delle cellule nervose. La proteina Dna-Pkcs si trova nelle sinapsi, dove avviene la trasmissione delle informazioni tra i neuroni, che sono appunto le cellule nervose.

Tra le sue funzioni la Dna-Pkcs ha quella di regolare l’attività di un’altra proteina, chiamata Psd-95. Anche questa proteina ha un ruolo significativo nella trasmissione del segnale nervose e nella formazione e stabilizzazione della memoria. Il problema arriva quando la proteina beta amiloide, che si accumula nel cervello di chi ha l’Alzheimer, interferisce con questo meccanismo. In questo modo diminuiscono i livelli di riparazione dei danni al Dna.

Il parere degli esperti sulla nuova scoperta contro Alzheimer

Come si diceva, questa nuova scoperta potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche e diagnostiche, come conferma Enrico Garaci, presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Irccs San Raffaele di Roma, secondo cui si potrebbe «avere un importante impatto terapeutico sulla perdita delle sinapsi e quindi sui deficit cognitivi in diverse malattie neurologiche».

Secondo Cristina Mollinari, ricercatrice del Consiglio Nazionale di Ricerca, e Leonardo Lupacchini, ricercatore dell’IRCCS San Raffaele di Roma, la nuova scoperta «dimostra che la proteina Dna-PKcs ha un ruolo fondamentale nella memoria e nei deficit cognitivi che caratterizzano l’Alzheimer e le demenze»

Solo in Italia ci sono 600.000 persone che convivono con Alzheimer, mentre supera il milione di pazienti quelli che sono interessati da demenze. Secondo le stime delle autorità sanitarie la situazione peggiorerà nei prossimi anni.

Leggi anche…

Mostra di più

Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
Pulsante per tornare all'inizio