Salute

Allineatori dentali: come funzionano, vantaggi e differenze con l’apparecchio

Sono invisibili e si adattano alle esigenze di ciascun paziente, a qualsiasi età. Migliorano il sorriso ma soprattutto i legami sociali

Il sorriso è il primo biglietto da visita di una persona. Serve a esprimere emozioni ma anche a favorire i legami sociali. Le persone che si sentono sicure della propria salute orale sono più propense a impegnarsi in conversazioni e a costruire relazioni significative. Ecco perché un disturbo dentale o un’alterazione estetica può avere un impatto diretto sull’autostima e, in seconda analisi, sulla qualità della vita. Per migliorare la salute orale, anche in età adulta, si può ricorrere agli allineatori dentali.

Come funziona il riallineamento dentale

Il riallineamento tramite mascherine trasparenti si basa su un’elaborazione computerizzata della situazione dentale del paziente, in cui i denti vengono spostati a livello digitale, simulando il risultato finale del sorriso. Sulla base di questo progetto, il computer calcola i movimenti dei denti, dalla posizione scorretta iniziale a quella finale: genera così tanti piccoli step intermedi a cui corrispondono delle mascherine trasparenti che “spingono” i denti con piccoli movimenti progressivi.

Gruppo San Donato

Allineatori dentali: a che età possono essere utilizzati

Che abbiate 30, 40, 50 anni o più, non è mai troppo tardi per usare gli allineatori dentali. Sono dispositivi che si compongono di mascherine di materiale plastico. Il loro scopo? Come dice il nome, allineare i denti. Rispetto all’ortodonzia tradizionale sono trasparenti e quindi ideali per chi non vorrebbe farsi vedere con qualcosa di metallico in bocca.

In cosa differiscono dall’apparecchio tradizionale

Gli allenatori sono apparecchi rimovibili. «Perché il trattamento sia efficace è necessario indossarli per 20-22 ore al giorno», afferma Mario R. Cappellin, Direttore delle omonime cliniche dentali a Torino e Pinerolo, professore a contratto di Ergonomia e Discipline odontoiatriche all’Università di Modena e Reggio Emilia. Facili da indossare, si possono rimuovere per mangiare e per lavarsi i denti. «In più risultano più confortevoli perché agevolano l’igiene orale e non c’è il rischio che il cibo rimanga attaccato, come invece accade con l’apparecchio tradizionale».

Quali difetti correggono?

Il trattamento degli allineatori dentali con mascherine trasparenti è rivolto a tutte quelle persone che vogliono correggere disallineamenti sia da un punto di vista estetico sia funzionale. Ma non solo, perché possono essere d’aiuto anche per moderate malocclusioni.

Allineatori dentali: quali sono i vantaggi

Le mascherine non ingialliscono i denti e non li rovinano purché il paziente sia meticoloso con l’igiene orale quotidiana. «Dopo i pasti è importante lavarsi i denti prima di riposizionarle. Anche in questo caso, se il paziente ha dei dubbi (e la struttura è dotata di tecnologia di monitoraggio a distanza) può inviare la scansione dei propri denti in modo da far individuare al medico eventuali macchie», continua l’esperto.

Non provocano dolore

Il trattamento con allineatori non è doloroso. «Si può avvertire un indolenzimento generale i primi giorni legato al progressivo spostamento dei denti, ma questo diminuisce e svanisce entro pochi giorni», continua l’esperto.

Quanto dura il trattamento

La durata del trattamento varia in base alla situazione di partenza di ciascun paziente e alla sua collaborazione nel portare costantemente le mascherine. Attualmente le strutture più avanzate utilizzano una tecnologia di monitoraggio a distanza che permette, con l’ausilio di uno smartphone, di rimanere in contatto con il medico, verificando la progressione del trattamento. In questo modo si può diminuire il numero di controllo, con grande risparmio di tempo da parte del paziente.

Allineatori dentali: a chi rivolgersi

È importante che la terapia con allineatori sia impostata da un medico esperto in Ortodonzia. Alcuni sistemi attuali di mascherine low cost prevedono per abbassare i costi che il trattamento sia progettato da una intelligenza artificiale, ma attualmente questi algoritmi non sono ancora così affidabili in tutti i casi. Possono, infatti, causare danni nello spostare i denti a scapito del supporto osseo o della funzione masticatoria, originando problemi nel medio-lungo periodo.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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