Raffiche di starnuti, mal di testa, bruciore agli occhi, naso che cola: per molti l’arrivo della bella stagione coincide con una serie di sintomi ben poco piacevoli. Chi però, magari approfittando del bonus stanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha provato le acque termali indicate per il trattamento delle allergie respiratorie, questa primavera avrà un’arma difensiva in più e potrà potenziarla tornando in una località termale per attenuare i sintomi tipici, aiutare a prevenirli e diminuire intensità e frequenza delle riacutizzazioni. Che poi, alla lunga, significa ridurre il consumo di farmaci, con tutti i benefici che ne conseguono.
«Le allergie respiratorie derivano da una reazione esagerata del sistema immunitario di fronte a determinate sostanze, dette allergeni, che di per sé non sono pericolose per l’organismo ma che, per via di questa alterazione, vengono riconosciute come tali e quindi attaccate», spiega Enrico Marco Heffler, allergologo e immunologo clinico dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e direttore della Scuola di specializzazione in allergologia e immunologia clinica della Humanitas University. Gli allergeni più comuni sono acari della polvere, peli di animali, pollini, muffe. In una persona allergica il loro contatto determina la produzione di particolari anticorpi, le immunoglobuline E (IgE), che entrano in azione e liberano delle sostanze infiammatorie come l’istamina e i leucotrieni.
«È a questi che si devono i sintomi tipici come naso chiuso, congiuntivite, occhi che lacrimano e asma, un disturbo particolarmente correlato alla rinite allergica», chiarisce lo specialista. «In presenza degli allergeni i bronchi tendono a chiudersi causando mancanza di respiro, una sensazione di oppressione al petto e tosse secca».
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Acque termali: due meccanismi d’azione sulle allergie
I trattamenti termali da soli non sono in grado di spegnere del tutto le allergie ma, uniti alla terapia farmacologia prescritta dall’allergologo, la rendono più efficace e rafforzano lo scudo protettivo. «Da un lato riducono i sintomi, dall’altro potenziano i naturali meccanismi di difesa», interviene Fausto Bonsignori, docente di idrologia medica e medicina termale all’Università di Pisa e direttore sanitario delle Terme di Petriolo, in provincia di Siena. I trattamenti termali innescano due meccanismi d’azione, uno detto specifico, l’altro aspecifico.
- «Il primo è fluidificante, antinfiammatorio, disinfettante o lenitivo, a seconda delle caratteristiche delle acque».
- «L’azione aspecifica consiste nel lavaggio delle vie aeree superiori con la rimozione di muco e batteri e il ripristino del normale trofismo della mucosa».
I trattamenti producono anche effetti a distanza che si traducono in minori riacutizzazioni infettive e allergiche e con sintomi meno intensi. Perché le cure termali siano efficaci, però, vanno seguite durante la stabilizzazione dei sintomi, mai quando l’allergia è in fase acuta oppure in caso di febbre o in presenza di altre malattie infettive. Anche la durata dev’essere adeguata: da protocollo occorrono 12 giorni. Inoltre, trattandosi di una terapia, sono necessarie la prescrizione, che può essere fatta da uno specialista o dal medico (o pediatra) di famiglia, e la supervisione del medico termale per stabilire il tipo di acqua da utilizzare e la tecnica».
Contro le allergie sono ottime le acque sulfuree, le bicarbonate e le salsobromoiodiche
Le acque termali, infatti, non sono tutte uguali. Tra loro si differenziano per la componente minerale e la temperatura. Per le allergie respiratorie sono indicate le acque sulfuree, le bicarbonate e le salsobromoiodiche. «Le prime hanno un’ottima azione fluidificante e mucolitica molto efficace per liberare le prime vie respiratorie, quindi sono indicate quando c’è un’alta produzione di muco» spiega il medico termale. «Le salsobromoiodiche sono note per la loro azione antinfiammatoria, disinfettante e osmotica, mentre le bicarbonate, che sono tra le acque più diffuse in natura, hanno un’azione miorilassante locale, fluidificante e di regolazione del pH. Sono quindi indicate principalmente nelle infiammazioni recidivanti».
Un’altra potente «medicina» contro le allergie respiratorie è il mare. L’acqua marina è considerata infatti in assoluto la più completa acqua minerale in natura, non a caso la talassoterapia inizia a prendere piede anche in Italia. «Le inalazioni con acqua marina sono paragonabili a quelle fatte con le acque salsobromoiodiche», conclude Bonsignori. «Hanno un’azione antinfiammatoria, disinfettante, osmotica e detergente. In più questo tipo di cura comprende anche la terapia climatica con la possibilità di respirare costantemente un’aria benefica ricca di ioni negativi e poverissima di allergeni».
Quattro tecniche di somministrazione: le inalazioni a getto di vapore, gli aerosol, gli humage e le nebulizzazioni
I benefici si ottengono anche tramite la giusta scelta tra le tecniche di somministrazione. Le acque opportunamente parcellizzate, o i gas in queste presenti, infatti, possono essere immessi nelle vie respiratorie con diverse tecniche che si distinguono per la capacità di frammentare l’acqua in particelle più o meno grandi: le più piccole (3 micron di diametro) arrivano fino agli alveoli polmonari, mentre le più grosse si fermano nelle vie superiori.
«Le tecniche più usate sono le inalazioni a getto di vapore, gli aerosol, gli humage e le nebulizzazioni», precisa Bonsignori. «Con le inalazioni a getto di vapore si formano particelle abbastanza grandi, per cui questa tecnica è utile per faringiti, laringiti, tracheiti. Se invece serve agire più in profondità, come in caso di patologie bronchiali o polmonari, allora bisogna ricorrere all’aerosol che riesce a produrre microparticelle così piccole da penetrare fino alle ultime diramazioni dell’albero bronchiale». Gli humage (che significa emanazioni) consistono nel far inalare il contenuto gassoso delle acque con apparecchi singoli oppure in grandi sale comuni. Le nebulizzazioni si effettuano in stanze collettive dove, tramite alcune apparecchiature, si genera una nebbia di acqua termale con particelle di varie dimensioni, a seconda dei tratti respiratori che devono raggiungere.
Benefici anche dopo il Covid
Ai tempi del Covid parlare di terapia e stanze collettive fa sorgere dubbi: i trattamenti sono sicuri? O forse è meglio optare per cure più casalinghe con il caro vecchio apparecchio per l’aerosolterapia? «I trattamenti sono effettuati in tutta sicurezza, le stazioni termali sono state tra le prime ad adottare un severissimo protocollo di regole anticontagio, tanto che oggi sono considerate un luogo di trattamento elettivo del post Covid per chi ha avuto problemi respiratori», rassicura il medico termale. «L’apparecchio per l’aerosolterapia domestica è un ottimo aiuto per la terapia di mantenimento, ma va detto che è solo alla sorgente che l’acqua termale mantiene intatte tutte le sue caratteristiche terapeutiche».
Centri termali: dove cercare in rete
È ricchissimo il patrimonio termale italiano. Da Nord a Sud è tutto un susseguirsi di località incastonate in luoghi dal fascino sempre diverso, dalle Terme di Bormio circondate dallo spettacolare paesaggio delle Alpi fino allo Specchio di Venere, sull’isola siciliana di Pantelleria. Ma, al di là dei panorami, gli stabilimenti vanno scelti a seconda della problematica di salute. Per trovare tutte le informazioni con l’elenco aggiornato degli stabilimenti attivi, regione per regione, si può visitare il sito della Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale (FoRST). In rete si trovano anche indicazioni sull’accesso alle cure e sulle facilitazioni del Servizio sanitario nazionale.
Le altre armi contro gli starnuti
- Evitamento. Chi è allergico impara presto a prestare attenzione a tutto ciò che può scatenare i sintomi. Se l’allergene è il polline, tra marzo e aprile evita per quanto possibile di stare in mezzo al verde; se si tratta di acari, tende a mantenere sempre puliti gli ambienti dove vive. L’evitamento è una barriera di protezione importante, soprattutto per le forme lievi o stagionali.
- Farmaci. Per le forme più severe di allergia si ricorre ai farmaci, da assumere secondo le indicazioni dell’allergologo. Si usano gli antistaminici per bloccare i mediatori che favoriscono i sintomi dell’allergia e i cortisonici spray nasali. Per l’asma, broncodilatatori e cortisonici inalatori.
- Immunoterapia specifica. Detta per semplificare vaccino, è la somministrazione dell’allergene problematico, a dosi sostenute, per un certo periodo di tempo. Gli estratti possono essere somministrati attraverso iniezioni sottocutanee oppure in gocce o compresse da sciogliere sotto la lingua, a seconda di quanto stabilisce il medico. «Questo induce man mano una regressione del problema: aggiunge meccanismi di tolleranza e riduce i sintomi, con un effetto a lunga durata», spiega l’allergologo Enrico Marco Heffler.