L’allergia ai farmaci è una reazione avversa scatenata da un’attivazione abnorme delle cellule del sistema immunitario verso il farmaco stesso, con conseguente produzione di anticorpi specifici, responsabili della manifestazione clinica e del danno a vari organi e apparati. Può essere confusa con le più comuni reazioni legate a effetti tossici del farmaco (come sovradosaggio, effetti secondari, interazioni farmacologiche) o a ipersensibilità non allergica (pseudoallergica, che è meno grave). Gli antibiotici, come nel caso di Antonella Clerici, sono i farmaci che più spesso possono determinare reazioni allergiche. Dai sintomi ai trattamenti, i chiarimenti e i consigli di Domenico Schiavino docente di allergologia all’Università Cattolica e responsabile del servizio di allergologia del Policlinico Gemelli di Roma (puoi chiedergli un consulto qui).
} SINTOMI. In genere, la reazione allergica si manifesta con prurito, accompagnato dalla comparsa di lesioni cutanee (orticaria e angioedema), come si evince dal racconto della conduttrice televisiva. Si può anche verificare un abbassamento della pressione, che causa a sua volta mal di testa e difficoltà a rimanere in piedi. Nei casi più gravi si possono avere difficoltà respiratorie, specialmente a causa del gonfiore della glottide, e si rischia di andare in shock anafilattico.
} CAUSE. Ci sono alcuni fattori di rischio, come il progressivo aumento del consumo di medicinali, che rappresenta la principale causa dell’incremento generalizzato delle reazioni allergiche ai farmaci.
} DIAGNOSI. In genere, alla diagnosi si arriva dopo aver già subito un primo episodio di reazione allergica a un determinato farmaco. Dopo aver risolto questa prima manifestazione, infatti, è raccomandabile una successiva valutazione allergologica, che preveda innanzitutto un’anamnesi approfondita, poi l’esecuzione di prove allergologiche cutanee e la prescrizione di test in vitro, a seconda del tipo di reazione immunologica e delle caratteristiche del farmaco implicato. È necessario che gli accertamenti e i test per i farmaci siano eseguiti da personale specialistico in ambienti protetti.
} TRATTAMENTO. Quando avviene una reazione allergica a un farmaco la prima cosa da fare è andare sotto osservazione medica, per esempio consultando il proprio medico di famiglia. Qualora la situazione non si stabilizzi, è necessario raggiungere il pronto soccorso più vicino portando con sé il farmaco, come ha fatto Antonella Clerici. I medici effettueranno una valutazione del caso e in base alla gravità possono procedere con la somministrazione di farmaci specifici (cortisonici e antistaminici). Nei casi più gravi, cioè quando il paziente va verso lo shock anafilattico, va somministrata l’adrenalina.
} DOPO LA CRISI. Una volta gestita la prima crisi, il paziente dovrà evitare il farmaco sospettato di aver causato la reazione allergica. In seguito alle prove allergologiche, il paziente potrà valutare con il medico l’utilizzo di farmaci alternativi e, in alcuni casi, associare al farmaco una premedicazione antireattiva, come ad esempio l’assunzione di un antistaminico. Per evitare che si verifichino altre reazioni allergiche al farmaco, l’idea della Clerici di segnalare il problema sulla carta d’identità è molto utile. Al Policlinico Gemelli di Roma, per esempio, abbiamo predisposto per i nostri pazienti apposite card su cui sono segnalati anche i farmaci a cui si è allergici e quelli che invece si possono prendere.