Le città sono invase da Star Wars. Solo in Italia il settimo capitolo della saga creata dal genio di George Lucas ha conquistato 800 sale. Fuori dai cinema dove viene proiettato Il Risveglio della Forza ci sono file di fan – secondo l’ultimo censimento mondiale superano abbondantemente i due milioni di persone – non solo vestiti come i personaggi del film, ma che si atteggiano e parlano come loro.
Guerre Stellari insomma non è solo una grandiosa opera cinematografica, ma è una saga moderna capace di risvegliare sentimenti profondi, come un vero e proprio credo. Del resto questo era l’obiettivo di Lucas, che solo qualche anno fa si è spinto a dire che voleva «un concetto di religione basato sulla premessa che esiste un Dio e che esistono il bene e il male».
Infatti i temi trattati attingono da principi presi dal buddhismo, dalla disciplina delle arti marziali, fino al cristianesimo. Ecco perché molte persone, più o meno consapevolmente, ne sono rimasti folgorati, tanto che nel 2006 è arrivata nel Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite la petizione firmata da 400.000 fan per ottenere il riconoscimento ufficiale della religione jedi. «Star Wars attinge da alcuni pilastri che sono proprio del nostro immaginario del racconto, di come ci illustriamo il mondo – spiega Giovambattista Presti, professore di Psicologia Generale all’Università Kore di Enna – senza voler essere blasfemi molti libri sacri compresa la Bibbia sono strutturati in questo modo».
Un fenomeno complesso, che supera il concetto di gioco di ruolo e sfocia a volte nell’ossessione. «Il limite è sempre quello di vedere fino a che punto siamo in grado di entrare e uscire da quei personaggi – spiega Presti – Se io mantengo un tono distaccato per cui l’ingresso in un personaggio diventa un momento di confronto con gli amici, di divertimento, anche di passione viscerale, va tutto bene. Conosco molti psicologi che hanno gradi elevati nella flotta spaziale, che sono fior di professionisti e che si divertono tantissimo. Del resto il vivere la storia è importante per tutti noi».
«Nel momento in cui però – avverte il professore – comincia a diventare il perno intorno al quale ruota la propria vita, questo diventa un problema e va trattato come una vera e propria ossessione».
Ma Star Wars può aiutare a capire e ad affrontare meglio le difficoltà che incontriamo nella vita come sostengono alcuni dei fan più accaniti? “«Ci sono parti di psicoterapia che sono basate proprio sullo storytelling e su quello che si impara da una storia – sostiene Presti – Se c’è un bravo psicoterapeuta si possono raggiungere ottimi risultati. Non deve però passare il messaggio che Star Wars diventi da solo la guarigione. È però vero che attraversare alcune emozioni attraverso un film come Star Wars può diventare utile in alcuni momenti della vita».
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