Pancia in dentro e petto in fuori: per combattere la depressione bisogna tenere la schiena dritta. Non è solo un modo di dire, ma la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda: mantenere la giusta postura migliora l’umore e aiuta ad alleviare i sintomi nei pazienti affetti da depressione lieve o moderata.
Più entusiasmo
«Stare seduti dritti, piuttosto che incurvati, aumenta la perseveranza nello svolgere compiti difficili, ci rende più orgogliosi dei nostri successi e più sicuri delle nostre convinzioni», spiega la coordinatrice dello studio, Elizabeth Broadbent. «Studi precedenti avevano già dimostrato che la giusta postura rende più attenti ed entusiasti, aumentando l’autostima dopo una prova particolarmente stressante».
Lo studio sui pazienti
Per verificare se questo consiglio fosse utile anche alle persone affette da seri disturbi dell’umore, e non solo a quelle un po’ giù di corda, i ricercatori neozelandesi hanno arruolato 61 pazienti con depressione di grado lieve o moderato per condurre un semplice esperimento.
Seduti ad un tavolo, i partecipanti hanno dovuto parlare a braccio per cinque minuti davanti a una specie di giuria e poi si sono cimentati in un conto alla rovescia a partire da 1.022 (facendo salti di 13 numeri). Durante questa prova stressante, metà dei pazienti ha assunto la classica postura “accartocciata” sulla sedia, con spalle ricurve e scapole in fuori, mentre l’altra metà ha mantenuto la schiena dritta, anche con l’ausilio di strumenti fisioterapici.
I risultati
Gli esiti delle prove, pubblicati su Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, dimostrano che i pazienti depressi seduti dritti si sono comportati in maniera più energica ed entusiasta: si sono espressi meglio, hanno pronunciato un numero maggiore di parole (anche se molte intrise di tristezza) e hanno usato meno volte il pronome di prima persona singolare.
Ciò significa che la postura regala più vivacità, allontana i pensieri negativi e aiuta a concentrarsi più sugli altri che su se stessi.
A volte basta soltanto aprire un po’ di più le spalle: questo atteggiamento riduce ansia e negatività, come è stato possibile osservare sia nei pazienti seduti bene che in quelli incurvati.
Elisa Buson
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