Il rapporto tra salute mentale e Covid è tra i più discussi da quando è esplosa la malattia. Più che una conseguenza dell’infezione da SARS-CoV-2, si tratta dell’impatto che le forti limitazioni hanno determinato sulla salute delle persone. Già da subito psicologi e psichiatri hanno lanciato l’allarme sul possibile arrivo di una pandemia di malattie mentale.
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Il personale sanitario in burnout
Le categorie più a rischio tra gli adulti, neanche a dirlo, sono proprio medici, oss e infermieri. Sono tantissimi i casi di stress lavorativo e di sindromi di burnout. Hanno lavorato troppo e in condizioni particolarmente difficili. Un’indagine internazionale ha confermato che oramai due su tre hanno i sintomi dell’esaurimento da stress lavorativo.
Salute mentale post Covid: 1 su 8 ha problemi dopo essere guarito
Uno studio svolto dall’Università di Oxford ha analizzato le cartelle cliniche di più di 200.000 pazienti di Covid. Dopo la guarigione, uno su otto ha sintomi neurologici o psichiatrici. I più a rischio sono coloro che sono stati ricoverati. Anche chi si è curato a casa comunque ha spesso stati d’ansia che possono essere considerati importanti.
Salute mentale post Covid: 1 adolescente su 7 con una diagnosi
Stanno ora arrivando numerosi studi che stanno confermando quanto era stato profetizzato dagli esperti. L’ultima in ordine di tempo riguarda gli adolescenti. Oltre un teenager su 7 convive con un disturbo mentale diagnosticato. Attenzione: il numero è decisamente sottostimato, perché stiamo parlando solo di quelli che hanno ricevuto una diagnosi vera e propria. I numeri sono quindi molto più grandi. Da quando c’è la pandemia è raddoppiato tra gli adolescenti il numero di tentati suicidi. C’è stata un’impennata di richieste di aiuto e ricorsi a specialisti della salute mentale.
Colpiti anche i bambini in età scolare
Anche i bambini della scuola elementari hanno visto aumentare in modo significativo i disturbi d’ansia, i disturbi del sonno e le fatiche scolastiche. La reazione dei bambini è influenzata dalla capacità dei genitori di reagire con equilibrio alla pandemia. Troppo spesso i genitori si sono dimenticati che i loro figli erano troppo piccoli per l’ondata di notizie che arrivavano in casa. Fondamentale sforzarsi di avere un atteggiamento sereno.
Anche insonnia e nervosismo per i più piccoli
Un’indagine svolta in Italia con il contributo di Save the Children sui genitori ha confermato che due terzi di loro ha visto i propri figli molto più incerti, insicuri e pieni di paura rispetto a prima. La percentuale sale al 77% quando si parlava di sentirsi soli. Padri e madri hanno registrato un boom di problemi di insonnia. Il 12% ha cominciato anche a manifestare dei tic, che prima non aveva.
Gli effetti sulla salute mentale riguardano quindi sia i pazienti che hanno vissuto l’esperienza a volte durissima di Covid, e le persone, soprattutto i giovani, che hanno dovuto subire le conseguenze delle rigide limitazioni decise dai governi. Naturalmente anche la distanza obbligata dai propri cari e dai propri amici ha pesantemente inciso sulla salute psicologica.
La politica si occupa poco della salute mentale
L’IRCCS Fatebenefratelli ha partecipato a un progetto promosso dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha coinvolto oltre 30 Paesi europei. Il titolo è esemplificativo: “Monitorare la conoscenza, la percezione del rischio, i comportamenti preventivi e la fiducia (‘trust’) per un’efficace risposta alla pandemia”. In Italia al progetto ha partecipato anche l’Istituto Superiore di Sanità e l’AUSL di Modena. Insieme a Doxa è stato fatto un sondaggio, che ha coinvolto più di 10.000 persone tra i 18 e i 70 anni. Per quanto riguarda il benessere individuale oltre la metà degli intervistati – il 54% – ha affermato di avere una condizione di scarso benessere psicologico.
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