Aver paura delle malattie favorisce le malattie cardiovascolari. Preoccuparsi troppo per la propria salute, fa male alla salute. A rivelarlo uno studio della Divisione di Psichiatria dell’Università di Bergen in Norvegia che ha analizzato i dati di più di 7.000 volontari. Con una scala di valutazione psicologica ad hoc gli psichiatri hanno misurato per ciascuno il livello di ansia generale e in particolare il grado di ansia relativamente alla propria salute.
I risultati terrorizzeranno gli ipocondriaci: la ricerca dimostra infatti che il rischio di infarto s’impenna del 73% per chi è ansioso per la sua salute e che vede in qualsiasi sintomo, anche il più trascurabile, il terribile presagio di una malattia invalidante. Gli psichiatri li hanno definiti “sani preoccupati”, che sono coloro che si preoccupano di avere o di sviluppare in futuro una malattia grave. Quindi non sono ipocondriaci, ma patofobi: i primi sono convinti di essere già malati, i secondi che si ammaleranno sicuramente.
I ricercatori norvegesi, dopo aver individuato la sottocategoria dei sani preoccupati, hanno calcolato la frequenza di infarti tra i partecipanti non ansiosi e tra coloro che hanno invece ansia per la propria salute. Tale frequenza è rispettivamente del 3% e di oltre il 6%.
La ricerca ha quindi evidenziato che i sani preoccupati hanno una probabilità quasi doppia di sviluppare una malattia cardiaca (infarto o angina) e di morire per cause cardiovascolari rispetto a chi non vive la salute con ansia, anche dopo aver considerato altri fattori che possono contribuire a questo aumento di rischio.
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