Uno psicologo a portata di click, 7 giorni su 7, attivo dalle 8 alle 24. È questo Dimmy, “la stanza virtuale” dove un team di esperti qualificati è pronto a incontrare la persona per capirne i bisogni e aiutarla a superare i problemi, piccoli o grandi, che la vita chiede di affrontare. Un servizio innovativo online, nato dall’idea di Marinella Cozzolino, psicoterapeuta, sessuologa clinica e presidente dell’Associazione Italiana Sessuologia Clinica, per portare la psicologia nel quotidiano di ognuno, rendendola un servizio diretto, immediato e costante. «Spesso dallo psicologo viene a cercare di capire qualcosa chi in realtà non ha grossi problemi, ma viene al posto di chi dovrebbe andarci, per questo dico che curiamo i sani», ironizza la dottoressa. «Ciò che facciamo è occuparci prevalentemente di alcuni disagi di natura caratteriale, disturbi come il calo del tono dell’umore, le forme d’ansia, ma anche del sostegno psicologico, aiutando quindi le persone in alcuni momenti della vita, quando a loro sembra di non riuscire a trovare il canale comunicativo adatto per risolvere alcune cose».
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Salta il bonus psicologo
Prendersi cura della propria psiche e della propria emotività è un bisogno più che mai attuale, cresciuto ancor di più in seguito alla pandemia. Secondo uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, infatti, oltre il 40% degli italiani riporta un peggioramento dei sintomi ansiosi e depressivi durante il lockdown dello scorso anno, con una riduzione della qualità di vita in più del 60% dei soggetti e ripercussioni sul ritmo sonno-veglia in più del 30%. Più colpite sono le donne. Dati chiari, ma forse non abbastanza per l’approvazione del bonus psicologo, l’agevolazione proposta con un emendamento bipartisan, destinata a facilitare l’accesso ai servizi psicologici a chi non se lo può permettere, anche alla luce delle conseguenze della pandemia. Così l’ultima legge di Bilancio, se da un lato ha permesso lo stanziamento di 20 milioni per il supporto psicologico nell’ambito della scuola per studenti, studentesse e personale, dall’altro ha tagliato fuori tutte le altre categorie. Lo psicologo non sembra quindi essere una priorità. Nel commentare, Cozzolino sottolinea che «ancora oggi il disagio emotivo non viene riconosciuto come disagio, eppure è importante sapere che una nazione che tutto sommato sta bene da un punto di vista emotivo, è una nazione che produce di più, oltre ad essere più accogliente e tollerante».
Come funziona Dimmy
Conoscere se stessi, migliorare la propria vita e capire la propria storia. Un desiderio preciso quello di Dimmy, che mira ad abbattere i preconcetti sulla necessità di andare da uno psicologo. Cozzolino spiega che «tutti quelli che vanno dallo psicologo vengono considerati dagli altri come pazzi e lo psicologo è ancora visto il medico dei matti, colui o colei che deve curare un problema». Ecco perché Dimmy si pone come un progetto di crescita per tutti, nel quale il senso del lavoro dello psicoterapeuta è aiutare gli altri a trovare un senso. L’idea della chat nasce dalla consapevolezza che scrivere a volte sia più semplice di parlare, specie per i ragazzi, molto pratici e attenti al tema della velocità. A loro la dottoressa si appella dicendo che «anche in cose che sembrano solo emotive o sentimentali, come l’amore e l’ansia, ci sono strategie, strumenti e regole che semplicemente loro non conoscono, quindi invece di tentare da soli di trovare la soluzione, se ci si lascia aiutare da uno psicologo si risolve tutto più in fretta».
Bastano 3 semplici passaggi per entrare nel mondo Dimmy. Una volta fatto ingresso nel portale online si procede con l’acquisto del pacchetto desiderato in base alle proprie esigenze, si entra in chat, ci si racconta a uno degli esperti e il gioco è fatto. Il tutto restando comodamente a casa, nel luogo che più si ama, senza lo stress e le corse nel traffico della città per arrivare in tempo alla seduta, a un costo accessibile, con la possibilità di ricevere supporto in qualsiasi momento della giornata. Una vera e propria community che mira a portare la psicologia a quante più persone possibili. All’interno del “sistema” Dimmy sono presenti anche un gruppo Facebook, un’app, supporti cartacei e congressi suggeriti. Viene inoltre fornita la possibilità di prendere parte a una sorta di “agorà virtuale”, dove confrontarsi con esperti e persone che hanno deciso di intraprendere un percorso simile al proprio e accedere agli incontri individuali con uno psicologo o psicoterapeuta.
Nasce la “seduta sospesa”
Sulla scia dell’ormai noto “caffè sospeso” napoletano, la meravigliosa abitudine di lasciare al bar un caffè pagato per chi non può permetterselo, Dimmy dà anche la possibilità di offrire una “seduta sospesa” a chi non può pagarla, ma ne ha bisogno. «L’idea è nata perché nell’ultimo periodo ci siamo trovati con una marea di persone, parliamo di 600-700 richieste al giorno, che facevano ingresso in chat perché non potevano permettersi la terapia, pur sapendo di averne bisogno. È da questo dolore che abbiamo deciso di dare vita alla seduta sospesa, contando sull’aiuto di chi può permetterselo. Devo dire che queste persone ci stanno dando una grande mano». Le sedute di sostegno si acquistano sul portale. È possibile offrirne una, o scegliere il pacchetto da 5 o da 10. Al raggiungimento delle 10 sedute offerte, uno degli psicoterapeuti dello staff prende in carico una persona per iniziare con lei un percorso, non solo per alleviare il problema, ma anche per stimolarla nel rialzarsi e rendersi autonoma.
Beatrice Foresti