L’obesità è diventato uno dei nemici pubblici per tutti i Servizi Sanitari del mondo occidentale. Nuove ricerche, però, indicano che ci sono due minacce ancora più pericolose: la solitudine e l’isolamento sociale.
Il rischio di morte prematura s’impenna del 50 per cento
Due nuove meta-analisi della Brigham Young University negli Stati Uniti hanno rivelato infatti che queste due condizioni aumentano il rischio di morte prematura del 50 per cento. I risultati di questi studi sono stati resi noti nel congresso dell’Associazione degli Psicologi Americani che si è tenuto a Washington.
Differenza tra isolamento sociale e solitudine
Solitudine e isolamento sociale, spiegano gli autori dello studio, non sono la stessa cosa. L’isolamento è la mancanza di contatto con altre persone. La solitudine è il sentimento che colpisce chi è emotivamente disconnesso dagli altri. In pratica una persona può sentirsi sola anche in presenza di altre persone.
Molte le persone che si sentono sole
Un sondaggio del 2016 che ha coinvolto oltre 2.000 cittadini americani ha svelato che tre su quattro si sono sentiti soli a un certo punto della loro vita. Di questi, circa il 31% ha provato questo sentimento almeno una volta alla settimana.
Il legame con l’Alzheimer
Solitudine e isolamento sociale sono stati spesso associati con una scarsa salute. Uno studio dell’anno scorso, pubblicato sul Medical News Today, sosteneva che potessero essere collegati allo sviluppo dell’Alzheimer.
Più bassi i tassi di sopravvivenza con il tumore al seno
Un’altra ricerca ha spiegato il legame tra isolamento sociale e ridotta sopravvivenza in seguito a un tumore al seno.
Quasi 4.000.000 di persone analizzate
I ricercatori dell’università americana hanno analizzato i dati di oltre 3.700.000 adulti. I risultati non lasciano spazio a dubbi. Il rischio di morte prematura cala del 50% in chi ha ottime relazioni sociali, rispetto a chi invece è socialmente isolato. Peggio di quello che fanno malattie come l’obesità e le patologie cardiovascolari.
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