Giovani sempre più depressi e sempre di più colpiti da forti disagi psicologici, in molti casi legati all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. È il triste quadro sulla condizione giovanile che arriva dalla Conferenza Internazionale ‘Depression: State of the Art 2016’ che si tiene in Vaticano.
La depressione è una vera e propria emergenza: è la malattia più diffusa al mondo e secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, solo nel 2015, ha colpito 350 milioni di persone, un numero uguale alla popolazione di tutta l’Europa occidentale.
Le conseguenze sociali sono terribili: le stime parlano di un milione di suicidi ogni anno. Il disagio tra i giovani è in continuo e costante aumento. Quali sono le cause? Dalla situazione familiare a quella scolastica, passando per la scarsa autostima e l’abuso di alcol e stupefacenti.
Tra gli adolescenti stanno prendendo sempre più piede anche forme inedite di malessere, soprattutto una che si è affermata in Giappone. È il fenomeno degli ‘Hikikomori’, ragazzi che, apparentemente all’improvviso, decidono di tagliare i ponti con il mondo esterno, verso il quale sviluppano fobia ed odio, rinchiudendosi letteralmente nella propria stanza o casa per mesi o anni, avendo come unico collegamento col mondo la Rete. È per questo che i sintomi vengono spesso confusi con quelli della dipendenza da Internet, ma le due patologie sono ben diverse e hanno conseguenze del tutto differenti.
In Giappone la situazione è ormai drammatica: dal 2000 ad oggi, i casi noti sfiorano il milione, ma anche in Italia il fenomeno è in allarmante crescita. I giovani Hikikomori nel nostro Paese, secondo stime recenti, sarebbero tra i 20 ed i 30mila, ma potrebbero essere molti di più, tanto che a Milano esiste il Centro Studi Hikikomori, che studia la nuova patologia e aiuta le persone in cerca di aiuto. L’aumento degli Hikikomori è legato anche al bullismo, cui gli adolescenti sfuggono rinchiudendosi in casa.
Sta andando anche fuori controllo la situazione dei giovani che bevono in modo sconsiderato. Il consumo precoce ha effetti negativi dal punto di vista neurologico, con sbalzi d’umore, perdita di controllo e aggressività, oltre a quelli gastroenterologici, con danni gravi sul fegato e pancreas, ipertensione e cardiopatie.
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