Quante volte ci svegliamo con la sensazione di aver sognato qualcosa senza ricordarci alcunché? Niente paura: è una condizione normale, che è stata addirittura oggetto di studio.
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Perché non ricordiamo i sogni?
A questa domanda hanno risposto i ricercatori della Berkeley University, guidati dal professor Kelly Bulkeley, esperto di studi onirici. Sono molti i fattori che ci impediscono di ricordare quello che abbiamo sognato. Innanzitutto le malattie del sonno, come le apnee notturne e l’insonnia, ma anche lo stress, l’abuso di alcol e droghe.
Anche la sveglia è “sotto accusa”
Risvegliarsi bruscamente ha l’effetto di cancellare i sogni. Insomma il più grande ostacolo a ricordare è proprio la sveglia, che ci desta all’improvviso. Ci alziamo dal letto e cominciamo a focalizzarci su quello che ci aspetta durante la giornata. Un risveglio di questo tipo rende la possibilità di ricordare il sogno praticamente impossibile.
Cinque consigli per ricordare i sogni
Non è facile ricordare i sogni, quando ci si risveglia al mattino, perché il cervello tende a rimuoverli subito. Ma esistono alcuni piccoli trucchi che possono aiutare.
1. È importante tenere sul comodino, a portata di mano, un foglio di carta e una penna, per annotare subito, al risveglio, nei pochi secondi in cui ancora resta qualche traccia dei sogni, il loro contenuto.
2. La mattina è meglio non alzarsi subito, ma rimanere qualche minuto in dormiveglia, per far emergere le immagini oniriche.
3. Se ci si sveglia più volte nel cuore della notte, vanno annotati anche i minimi frammenti di sogni, senza tentare di collegarli fra loro, pur se al momento sembrano insignificanti.
4. Solo la mattina, appena svegli, conviene cercare i fili conduttori tra questi frammenti, aggiungendo anche le emozioni collegate.
5. Prima di addormentarsi, è utile ripensare ai momenti vissuti durante la giornata e alle persone incontrate, mettendo in ordine tutte le immagini: questo permette, in alcuni casi, di favorire sogni lucidi, che poi si ricordano.