Commettere azioni che dimostrano la costante trasgressione delle norme o regole sociali è una delle caratteristiche tipiche del disturbo antisociale di personalità. Ecco perché comprendere e trattare questa patologia è importante, sia per il benessere degli individui che ne sono affetti sia per quello di coloro che li circondano.
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Cos’è il disturbo antisociale di personalità?
Si tratta di un disturbo che comporta un modello pervasivo di disprezzo e violazione dei diritti altrui, il quale inizia dall’infanzia o dalla prima adolescenza e persiste nell’età adulta. È classificato nel cluster B del DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), insieme a quello istrionico, borderline e narcisistico, caratterizzato da comportamenti drammatici, emotivi o stravaganti.
Sintomi e possibili cause
Il DSM-5 delinea i principali criteri diagnostici del disturbo antisociale di personalità. Solitamente il disturbo si manifesta, fin dall’età di 15 anni, con tre o più dei seguenti sintomi:
- Non rispettare le norme sociali: la persona, ad esempio, compie ripetutamente atti che costituiscono motivo di arresto.
- Inganno: ripetute bugie, uso di pseudonimi o truffa per profitto o piacere personale.
- Impulsività o incapacità di pianificare in anticipo.
- Irritabilità e aggressività: ripetuti scontri fisici o aggressioni.
- Disprezzo sconsiderato per la sicurezza propria o altrui.
- Irresponsabilità: incapacità di mantenere un impiego stabile o di adempiere agli obblighi finanziari.
- Mancanza di rimorso: restare indifferenti o razionalizzare in modo superficiale il fatto di aver ferito o maltrattato qualcuno.
Per ricevere una diagnosi, l’individuo deve avere almeno 18 anni e mostrare sintomi di disturbi della condotta con esordio prima dei 15 anni. Inoltre, i comportamenti antisociali non devono verificarsi esclusivamente durante il decorso del disturbo bipolare o della schizofrenia. Le cause all’origine del disturbo possono includere una combinazione di fattori biologici e ambientali.
Differenze con altri disturbi di personalità
Vediamo alcune caratteristiche per cui altri disturbi si differenziano da quello antisociale di personalità:
- Disturbo narcisistico di personalità: non si caratterizza per l’impulsività, l’aggressività e l’inganno. D’altra parte, gli individui con disturbo antisociale di personalità possono non essere così bisognosi dell’ammirazione degli altri.
- Disturbo istrionico di personalità: coloro che ne soffrono tendono ad essere più esagerati nelle proprie emozioni e di solito non compiono azioni antisociali.
- Disturbo borderline di personalità: le persone con disturbo antisociale di personalità tendono ad essere meno emotivamente instabili e più aggressive di quelle con questo disturbo.
- Disturbo paranoide di personalità: sebbene il comportamento antisociale possa essere presente, in questo caso non è motivato dal desiderio di guadagno personale o di sfruttare gli altri. Più spesso, invece, è riconducibile a un desiderio di vendetta.
È importante anche distinguere i disturbi psichici dal comportamento criminale non associato a tratti di personalità inflessibili, disadattivi e persistenti.
Trattamento del disturbo antisociale di personalità
Il trattamento di questo disturbo è complesso e può variare a seconda del caso e delle esigenze individuali. Gli approcci terapeutici possono prevedere la psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a identificare e modificare i comportamenti distruttivi. Anche la gestione delle comorbilità che possono manifestarsi, come la dipendenza da sostanze, è fondamentale. In alcuni casi, potrebbero essere prescritti dei farmaci per trattare sintomi specifici.
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