Il nostro cervello è come l’hard disk di un computer con una memoria limitata: se la occupiamo con pensieri tristi e malinconici, non ci sarà spazio libero a sufficienza per registrare nuove informazioni e pensieri positivi.
Ecco perché chi soffre di depressione ha difficoltà nel ricordare e nel mantenere la concentrazione. Lo dimostra un curioso esperimento condotto dai ricercatori dell’Università del Texas a Dallas, che pubblicano i risultati su Journal of Affective Disorders.
Protagonisti dello studio sono 75 studenti universitari, di cui 30 con sintomi depressivi. I ricercatori hanno chiesto loro di memorizzare una serie di numeri dopo aver ascoltato frasi neutre o che nascondevano pensieri negativi (come “sono triste” o “nessuno mi vuole
bene”).
I risultati hanno svelato che i ragazzi con un’indole depressiva erano riusciti a memorizzare
il 30% in meno rispetto ai coetanei dopo aver ascoltato le espressioni negative. «Tutti
noi abbiamo una quantità limitata di informazioni che possiamo immagazzinare tutte in una volta nella nostra memoria», spiega il coordinatore dello studio, Nick Hubbard. «Il fatto che i pensieri depressivi tendano a perdurare nel tempo spiega perché le persone depresse hanno difficoltà nel concentrarsi o nel ricordare le cose nella vita di tutti i giorni.
Questa occupazione della memoria da parte dei pensieri depressivi – aggiunge – potrebbe anche spiegare perché i pensieri positivi sono spesso assenti nella depressione: semplicemente non c’è spazio per loro».
Questa scoperta potrebbe essere la chiave per capire i meccanismi che permettono alla depressione di svilupparsi e trascinarsi per molti anni nella vita di una persona. «Interventi come la terapia cognitiva basata sulla mindfulness, cioè sulla capacità di concentrarsi sul qui e ora, possono aiutare le persone depresse a riconoscere e regolare il contenuto dei loro
pensieri», aggiungono i ricercatori. «Il nostro obiettivo è quello di studiare come questi nuovi approcci terapeutici possano modificare il cervello colpito dalla depressione migliorando la memoria e le performance».
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