Chiamatela intelligenza, astuzia, furbizia: bisogna sempre avere un “piano B” per tirarsi fuori dai guai. Ma come fa il nostro cervello ad elaborarlo? La “lampadina” si accende in una particolare regione, nota come corteccia prefrontale mediale, che si attiva quando siamo ancora concentrati sul piano A, già alcuni minuti prima che il cambio di strategia avvenga davvero.
Lo rivela uno studio pubblicato su Neuron dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con l’Università di Princeton, l’Università Humboldt e il Centro Bernstein di neuroscienza computazionale a Berlino.
Lo studio ha coinvolto 36 volontari ai quali è stato chiesto di partecipare ad un gioco mentre l’attività del loro cervello veniva monitorata con la risonanza magnetica funzionale. Dopo circa dieci minuti, i ricercatori hanno introdotto una piccola modifica del gioco che, se notata, poteva permettere ai partecipanti di cambiare strategia risolvendo il compito in modo più semplice. A distanza di un’ora, solo il 31% dei volontari era ricorso al piano B: nel loro cervello è stata osservata una particolare attivazione della regione chiamata corteccia prefrontale mediale, che si attivava già alcuni minuti prima del reale cambio di strategia.
«Per portare a termine un lavoro – spiega il coordinatore dello studio Carlo Reverberi – spesso focalizziamo al massimo la nostra attenzione su quanto stiamo facendo. In questo modo il nostro cervello tenta di filtrare la grande quantità di informazioni da cui siamo sempre circondati, dedicandosi all’elaborazione di ciò che riteniamo importante. Ma filtrare troppo talvolta può anche produrre la perdita di informazioni preziose».
«Questi risultati – aggiunge Reverberi – sono importanti per comprendere meglio il ruolo della corteccia prefrontale mediale nella cascata di eventi che portano a un cambio di strategia e, più in generale, a comprendere meglio il ruolo della corteccia prefrontale nel pensiero umano. I nostri risultati suggeriscono che questa regione “simuli” in background la strategia alternativa per valutarne l’appropriatezza, mentre il comportamento visibile è ancora determinato dalla strategia corrente».