Ogni terzo lunedì di gennaio si rinnova l’appuntamento con desolazione e infelicità. Non possiamo, infatti, sottrarci al Blue Monday, il giorno più triste dell’anno. A stabilire questa data ci ha pensato, nel 2005, Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff, con una formula matematica in grado di incrociare diverse variabili “negative”. Quali? I sensi di colpa per i soldi spesi a Natale, il clima invernale, il calo di motivazione e attenzione, la necessità di resettare e voltare pagina. Recuperare grinta e buonumore, però, si può mettendo in atto alcuni piccoli accorgimenti. Ecco quali.
In questo articolo
Ogni momento è buono per essere felici
Non aspettate i grandi momenti per essere felici. Uno studio ha dimostrato che concentrarsi sulle cose belle che si vivono senza pensare a quello che accadrà dopo, rende molto più felici e più a lungo. La ricerca ha evidenziato come solitamente tendiamo a sottostimare il valore della felicità provata nelle situazioni di ogni giorno.
Rendi concreta la tua felicità
Uno studio americano consiglia di focalizzarsi sugli obiettivi concreti che ci rendono felici, che funzionano decisamente meglio di quelli astratti. Pensando in modo concreto a quali sono i nostri obiettivi di felicità, possiamo ridurre la distanza tra aspettative e quello che sarà possibile ottenere.
La felicità è social
Uno studio condotto dal professor Tommaso Coviello ha messo in luce che le emozioni condivise online sono contagiose. I ricercatori hanno analizzato il contenuto emotivo di un miliardo di post su Facebook per due anni. È emerso che le emozioni positive si diffondono più velocemente e con maggiore impatto di quelle negative: i messaggi positivi sono più contagiosi.
Meglio dare che ricevere
Fare gruppo, unirsi rende più facilmente felici. I dati analizzati nelle grandi città degli Stati Uniti hanno evidenziato che le comunità che dove si faceva più volontariato erano più felici. Il capitale sociale ha un effetto protettivo e positivo: le persone sono più felici quando fanno la “cosa giusta”.
Agisci “come se”
Molti studi internazionali hanno confermato che comportarsi come se si fosse felici, avvicina molto di più ad essere felici. Così sorridere anche quando si è tristi ad esempio dà segnali al cervello che vengono letto come se lo si fosse davvero. Aiuto, provate!
La felicità è relazione con gli altri
Uno studio americano ha messo sotto la lente d’ingrandimento le relazioni sociali, che rendono felici le persone molto più che il raggiungimento di risultati accademici o professionali. Inoltre le relazioni sociali durante l’infanzia e l’adolescenza sono associate ad una maggior felicità in età adulta.
La felicità cambia il nostro codice genetico
La felicità è un’emozione talmente potente da modificare addirittura il nostro codice genetico. Uno studio europeo ha confermato che in chi è felice aumentano i livelli di anticorpi e geni antivirali.
Più cresci più sei felice per le piccole cose
Più diventiamo grandi e più proviamo piacere dalle esperienze di ogni giorno. In una ricerca internazionale si è messo in luce che le persone più anziane traggono maggior piacere dalle esperienze quotidiane: trascorrere il tempo con la loro famiglia, guardare il programma televisivo preferito o camminare nel parco. Le persone più giovani, invece, si definiscono in larga parte felici solo con esperienze di tipo straordinario.
Le persone materiali sono tra le più infelici
Un importante studio internazionale ha evidenziato come le persone materialiste siano meno felici, perché troppo concentrati su ciò che si vuole avere e non su quello che si ha in questo momento, rendendo più difficile apprezzare ciò che si ha già.