Perché ci sono persone egoiste e altre che sono altruiste? Ci sono anche ragioni fisiche che spiegano le cause dell’egoismo e dell’altruismo?. Si pensava fosse una questione di esperienze vissute e carattere. Ora esperti dell’Istituto Italiano di Tecnologia e dell’Università Statale di Milano hanno scoperto che tra le cause che regolano lo sviluppo di atteggiamenti di altruismo e di egoismo ci sono anche fattori cerebrali. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Neuroscience. Per la prima volta i ricercatori hanno dimostrato il coinvolgimento delle connessioni fra l’amigdala e la corteccia prefrontale del cervello. L’amigdala rappresenta il nostro centro emotivo.
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Cause dell’egoismo e dell’altruismo: il ruolo di amigdala e corteccia prefrontale
L’attivazione fisiologica o meno di questi collegamenti, infatti, influenza il manifestarsi di comportamenti egoistici o altruistici. Questo potrebbe spiegare la variabilità degli atteggiamenti tra diverse persone. Lo studio ha evidenziato negli altruisti, i neuroni dell’amigdala si attivano maggiormente rispetto a quelli degli egoisti. Negli egoisti la diminuzione dell’attività dell’amigdala è legata alla mancata comunicazione con la corteccia prefrontale. È l’area che svolge un ruolo di controllo su molte altre funzioni cognitive, anche in ambito sociale. Dunque, alla base delle scelte egoistiche ci potrebbe essere un diverso funzionamento del cervello a livello di queste strutture.
Il dictator game
Per verificare i fattori sociali che influenzano il grado di altruismo, i due gruppi di ricerca hanno condotto studi comportamentali su modelli animali, adattando test normalmente svolti con gli esseri umani. Hanno usato ad esempio il “dictator game”. Una persona sceglie se condividere o meno il cibo con un partner. Gli scienziati hanno scoperto che aumentano i comportamenti egoistici quando a confrontarsi sono due soggetti di pari gerarchia, per cui cresce la competizione.
Il ruolo della chemogenetica nella scoperta delle cause dell’egoismo e dell’altruismo
Il coinvolgimento del circuito cerebrale tra l’amigdala e la corteccia prefrontale nella regolazione tra altruismo ed egoismo, è stato dimostrato attraverso la chemogenetica. Questo metodo, utilizzando molecole che si attaccano a siti specifici, permette di attivare/disattivare in maniera precisa singoli circuiti cerebrali, in modo da capire quali siano coinvolti in un certo processo e dimostrare il loro ruolo fisiologico.
Un mix tra interazioni sociali e risposta cerebrale
“Le interazioni sociali sono il fulcro delle nostre vite quotidiane e la maggior parte delle nostre azioni hanno una ricaduta su chi ci circonda”. Diego Scheggia ha condotto lo studio. “In questo contesto, il progetto di ricerca ha studiato come le azioni prosociali ed egoistiche vengano influenzate da numerosi fattori tra cui:
- la posizione sociale occupata all’interno di una comunità organizzata,
- l’empatia,
- la familiarità all’interno di una relazione sociale,
- il ruolo del circuito cerebrale che coinvolge l’amigdala e la corteccia prefrontale che svolge un ruolo chiave nel controllo delle più importanti capacità cognitive, anche nella sfera sociale”.
Cause dell’egoismo e dell’altruismo: le conseguenze sulle malattie mentali
I risultati dello studio gettano le basi per conoscere più approfonditamente malattie psichiatriche e del neurosviluppo che manifestano comportamenti sociali specifici come un’eccessiva socialità (altruismo) o al contrario un’estrema chiusura e assenza di empatia (egoismo).
“Il nostro prossimo obiettivo sarà analizzare come varianti genetiche che predispongono a patologie quali autismo e schizofrenia, tipicamente associate a disturbi socio-cognitivi, possono influenzare queste funzioni sociali riportando alterazioni proprio nei meccanismi cerebrali scoperti”. Francesco Papaleo è responsabile del laboratorio di Genetics of Cognition di IIT.