Natale e dopamina: è tutto vero? “Natale non è solo un giorno, è uno stato d’animo”. Questa celebre frase, tratta dal film Miracolo nella 34esima strada di Les Mayfield, riassume perfettamente le emozioni che avvolgono il 25 dicembre. Nonostante sia originariamente attribuita alla scrittrice Mary Ellen Chase, la citazione descrive Natale come un fenomeno complesso e sfaccettato, capace di suscitare emozioni diverse in base alle esperienze personali e alle circostanze di ciascuno.
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La ritualità: stabilità o solitudine?
Durante il periodo natalizio, nessuno può sfuggire a luci, decorazioni, musiche, regali e pranzi abbondanti. Tutti celebrano questa festività, anche chi non è credente. Tuttavia, l’approccio al famoso “spirito del Natale” varia: c’è chi lo ama, chi lo detesta e chi lo vive con indifferenza.
La ritualità è un elemento centrale di questa festa. Secondo la professoressa Valentina Di Mattei, dell’Università Vita-Salute San Raffaele, «La ripetizione di gesti tradizionali, come decorare l’albero o organizzare la cena in famiglia, crea stabilità psicologica. La prevedibilità di questi momenti aiuta la mente a sentirsi rassicurata». Questo rinforza i legami sociali e il senso di appartenenza, ma non per tutti rappresenta un momento positivo. Chi vive situazioni di solitudine potrebbe percepire una maggiore esclusione, amplificando il senso di isolamento.
La retorica natalizia e il peso delle aspettative
Il Natale è spesso considerato la festa della famiglia, ma non sempre grandi incontri familiari portano felicità. La qualità delle relazioni è più importante della loro quantità. La retorica che raffigura il Natale come un periodo di gioia e abbondanza può creare una frattura tra realtà e aspettative.
Valentina Di Mattei sottolinea che “La pressione sociale di dover essere felici può generare disagio, specialmente in chi vive difficoltà economiche o personali”. Eventi come la nascita di un figlio possono rendere il Natale più gioioso, mentre lutti o separazioni possono intensificare tristezza e solitudine. Questo periodo diventa quindi un momento in cui si percepisce maggiormente la mancanza di persone care.
Consigli per un Natale sereno
Non bisogna obbligarsi a sentirsi felici. Secondo la professoressa Di Mattei, “Richiamare alla mente momenti positivi e riscoprire i valori profondi del Natale, come solidarietà e pace, può aiutare. Molte associazioni organizzano eventi comunitari, offrendo supporto a chi attraversa momenti difficili”.
Il Natale può rappresentare un’occasione per concentrarsi su aspetti intimi e spirituali, evitando di lasciarsi travolgere dal consumismo e dalle pressioni dei media.
Natale e dopamina: gli effetti sul cervello
Numerosi studi hanno analizzato gli effetti del Natale sul cervello. Una ricerca dell’Università della California evidenzia come la corsa ai regali e ai preparativi attivi una risposta fisiologica di stress, con rilascio di adrenalina e cortisolo. Questi ormoni, se prodotti a lungo termine, possono influire negativamente sulla salute.
Al contrario, uno studio dell’Università di New York dimostra che le decorazioni natalizie aumentano i livelli di dopamina, l’ormone del benessere, grazie agli effetti della cromoterapia. Anche la nostalgia dei Natali passati stimola la produzione di dopamina, come confermato da una ricerca della Harvard Medical School.
Persino la musica natalizia ha effetti benefici. Una ricerca danese ha rilevato che può ridurre pressione sanguigna e battiti cardiaci. Tuttavia, per i commessi esposti a ripetizioni incessanti delle stesse canzoni, la musica può diventare fonte di stress.
La Sindrome del Grinch
Non tutti amano il Natale. Alcuni arrivano a provare ansia e rabbia tali da manifestare la cosiddetta Sindrome del Grinch, un disturbo psichico spesso associato a depressione o altri problemi di personalità. Secondo la psichiatra Tiziana Corteccioni, “Chi soffre di questa sindrome tende a isolarsi, sia fisicamente che socialmente. Anche i disturbi affettivi stagionali, dovuti alla minore esposizione alla luce solare, possono intensificare la negatività verso le festività”.
Natale e dopamina: accettare le proprie emozioni
Per affrontare questa sindrome, il primo passo è riconoscere e accettare il proprio stato d’animo. Attività come viaggi o la partecipazione a eventi natalizi in modo selettivo possono aiutare. Talvolta, dire un “no” liberatorio ai festeggiamenti può essere la soluzione per vivere il periodo con maggiore serenità.
Conclusione
Il Natale è un momento carico di significati e aspettative, capace di suscitare emozioni contrastanti. Accettare le proprie sensazioni, riscoprire valori autentici e trovare un equilibrio personale sono le chiavi per vivere questa festività nel modo più sereno possibile. Che si tratti di luci, musiche o semplicemente del tempo trascorso con i propri cari, il Natale rimane una celebrazione unica, da vivere a modo proprio.