Generalmente allo stress viene erroneamente conferita un’accezione negativa. In realtà lo stress buono, definito eustress, può essere positivo, perché aiuta nelle performance, attivando lucidità e determinazione. Il problema compare quando si protrae troppo a lungo, perché diventa difficile vivere continuamente in tensione. È allora che si trasforma in distress, vale a dire in stress negativo.
Cause
Il distress è dovuto principalmente a tre fattori: la continua propensione verso il momento successivo, l’organizzazione del pensiero e quella del tempo.
Conseguenze
Una condizione di stress troppo prolungata può generare una serie di situazioni emotive e fisiche alterate, che investono l’intero organismo, in modo particolare la postura e le ghiandole surrenali, responsabili della produzione di numerosi ormoni. Fino ad arrivare ad attacchi di panico, ipocondria e depressione, perché lo stato psicologico si ripercuote inevitabilmente sul sistema nervoso, che regola l’intera funzionalità del corpo, agendo su equilibri e squilibri.
Cosa fare
Sono diversi gli accorgimenti che si possono mettere in atto per imparare a gestire le cause e, di conseguenza, a tenere sotto controllo ansia e stress.
Vincere le paure
Raramente i nostri pensieri rispecchiano la realtà. Al contrario, sono indotti dal nostro stato emotivo. Se siamo sempre in allarme, saremo continuamente esposti a dubbi e timori, come quello di deludere gli altri e di non essere all’altezza delle proprie e altrui aspettative. Così ogni incombenza apparirà sempre più difficoltosa e minacciosa, rendendo terribilmente stressante l’idea di affrontarla.
Organizzare il tempo
Occorre imparare a dividere la giornata in quattro punti: le priorità urgenti, le priorità non urgenti, i compiti che si possono demandare agli altri, gli impegni non indispensabili a cui ci si può sottrarre, imparando a dire dei no per evitare un inutile sovraccarico. Può essere utile stilare un elenco di quello che vorremmo fare durante il giorno, e un altro di quello che realmente facciamo. Se paragonandoli si nota che combaciano troppo poco, è fondamentale riuscire a ridurre il tempo per il dovere e lasciare più spazio a quello per il piacere.
Vivere slow
Significa vivere emotivamente il momento presente assaporandone tutte le sensazioni, come l’aroma del caffè che si sta bevendo o l’acqua che rinfresca mentre si fa la doccia, invece di spostare già il pensiero a quello che si dovrà fare un attimo dopo. In questo modo si ricaricano le proprie energie emotive, evitando di pensare a più cose contemporaneamente.
Respirare correttamente
È importante attuare una respirazione diaframmatica, immettendo direttamente l’aria dal plesso, con le spalle morbide verso il basso e la cassa toracica completamente aperta. In questo modo l’ossigeno inspirato diventa sufficiente a eliminare quell’eccesso di anidride carbonica che fa aumentare l’adrenalina e il conseguente stato di eccessiva allerta.
Consultare un esperto
Nel caso in cui non si riesca a gestire la situazione da soli diventa opportuno rivolgersi a un esperto, con cui cominciare un adeguato percorso di psicoterapia, magari accompagnato da una terapia medica parallela.
Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente Eurodap (Associazione europea disturbo da attacco di panico), docente di psicologia all’Università L.U.de.S.di Lugano. Se vuoi chiederle un consulto, clicca qui
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE
Sei stressato? Vai al lavoro in bicicletta
Scarabocchi anti-stress: disegnarli gratifica il cervello