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Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto
È questione d’indole personale o questa inclinazione si può modificare? Ne abbiamo parlato con l’esperta di Ok Monica Chiovini, psicologa, criminologa e consulente forense (Chiedile un consulto qui). Professore all’Università Internazionale di Scienze della Sicurezza e della Difesa Sociale e psicologa forense all’Istituto di Scienze Forensi di Milano-Corsico, si occupa di formazione per le Forze dell’Ordine e rieducazione nelle carceri.
Ottimisti o pessimisti: si nasce o si diventa
Il pessimismo e l’ottimismo sono due modalità di visione della vita, di se stessi e degli altri. Sono due tratti mentali e di personalità. Le cause di una visione “ottimista o pessimista” sono varie. La prima e forse la più importate è riconducile alle esperienze infantili e di crescita, quindi alla vita passata.
Noi apprendiamo sulla base dell’esperienza
La visione pessimista o ottimista è molto influenzata dal passato della persona, ma anche da ciò che sta vivendo nel presente, dalle relazioni fino agli eventi che accadono.
Il pessimismo e l’ottimismo si accompagnano anche al livello di autostima e a quello di auto efficacia. Una persona che ha una bassa autostima tenderà a vedere le cose in maniera negativa, e si troverà più sul versante del pessimismo. Chi invece ha una buona autostima si sente anche più forte, coraggioso, sicuro di se e vede le cose in modo più positivo. Di fronte a lutti o difficoltà si rimbocca le maniche per superarle.
Quanto contano le esperienze passate
Se una persona vive degli eventi negativi, dei fallimenti (ad esempio un percorso scolastico, lavorativo o nelle relazioni affettive) o dei traumi familiari sarà portato ad avere una visione più negativa, o a essere diffidente e a pensare che gli altri ce l’hanno con lui. Una caratteristica del pessimista è che non si fida degli altri perché lo possono tradire, inoltre sente che non ce la può fare a superare le prove che la vita gli mette davanti. Si sente incapace e che fallirà.
Il potere dell’autostima
Al contrario una persona ottimista è portata a vedere con successo le esperienze della vita, anche le difficoltà: si sente in grado di superarle e di vedere gli aspetti positivi in quelli negativi. In questo caso la persona nel corso della sua vita passata ha ricevuto delle conferme di se stesso, delle proprie capacità, della propria competenza e bravura. Può avere intorno un ambiente di supporto e di sostegno, delle relazioni sociali comunque positive.
Che cosa è il locus of control
Nella mente di una persona s’innesca quello che è chiamato “Locus of control” cioè il punto di controllo. Una persona pessimista tende ad avere un locus of control esterno, nel senso che ritiene che tutto ciò che accade nella sua vita dipenda da una causa esterna. È convinto di non avere la capacità di controllare gli eventi. Una persona ottimista tende ad avere un locus of control interno: pensa “ce la posso fare, posso intervenire sugli eventi della vita, sui momenti negativi e le difficoltà” tanto da poter cambiare la propria vita. È fiducioso.
Pensare positivo aiuta
a migliorare la propria esistenza
Il pessimismo e l’ottimismo sono anche innescati dalla “profezia che si autodetermina”. Se si parte con l’idea di non farcela, come nel caso si debba affrontare un esame scolastico, di certo questa visione negativa accompagnerà la persona nello studio e nella preparazione e il giorno dell’esame sarà in ansia, agitato, non riuscirà a rispondere alle domande e probabilmente prenderà un brutto voto o sarà respinto. Se invece si parte con un’idea positiva, automaticamente si pianifica il proprio comportamento verso quella direzione. Anche se l’esame è difficile, so che posso farcela e utilizzo delle strategie efficaci per superarlo.
Si può modificare questa inclinazione
Questa visione della vita e del mondo si può modificare con l’aiuto della terapia psicologica. Una psicoterapia molto efficace è di tipo cognitivo-comportamentale che agisce a livello dei pensieri e delle idee, e della visione di sé e degli eventi, e cerca di lavorare su questi pensieri per modificarli da una visione negativa verso una direzione più positiva e fiduciosa di se stesso e degli altri. Modificando i pensieri e le idee si agisce anche sull’atteggiamento, perché il soggetto pianifica il suo comportamento, o mette in atto delle azioni diverse, non più del tutto pessimistiche, ma più positive. Modificando la concezione degli altri, si modifica di conseguenza la relazione: s’impara a fidarsi di più. Il sostegno psicologico aiuta il soggetto a sviluppare autostima, fiducia in se stesso e a vedere le cose diversamente.
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