L’amore per l’ordine e la pulizia è naturalmente un sentimento positivo, tanto più che nella nostra cultura l’attenzione alla cura e all’igiene di se stessi, della propria casa e dei propri oggetti sono molto sentiti. A volte però può manifestarsi in maniera un po’ eccessiva e incontrollata. Con il rischio di trasformarsi in una vera e propria patologia.
CAUSE
Sono profondamente legate alla storia dello sviluppo personale del soggetto e del suo bagaglio di esperienze, formatosi giorno dopo giorno dai primi anni di relazioni familiari a quelli dell’adolescenza, fino all’età adulta. Spesso nascondono un senso di insicurezza e mancanza di fiducia non tanto in se stessi quanto nel rapporto con gli altri.
L’esigenza di tenere sotto controllo le proprie cose implica al tempo stesso quella di farlo anche con i rapporti interpersonali. Per questo l’intuizione di Lodovica Comello relativa al suo bisogno di ordine esteriore per compensare il suo disordine interiore può certamente essere valida. Si tratta infatti di una sorta di strategia inconscia per mettere in atto misure di sicurezza e di controllo su tutto il suo mondo.
PATOLOGIA O NO?
Se, come nel caso della cantante, questa fissazione non è tale da compromettere o addirittura peggiorare la qualità della propria vita e delle relazioni con chi si ha accanto, non c’è motivo di considerarlo un problema di rilevanza clinica. Diventa invece patologia quando gli equilibri della propria vita quotidiana iniziano a esserne intaccati, che può arrivare a sfociare nel disturbo ossessivo-compulsivo, il cosiddetto Doc.
IL DOC
Si tratta di disturbo ossessivo-compulsivo quando la fissazione per pulizia e ordine si trasforma in una sorta di ossessione che richiede una serie di appositi rituali da eseguire per riuscire a neutralizzarla. Ad esempio, lavarsi ripetutamente le mani anche quando non necessario o pulire continuamente in maniera esagerata.
Psicologicamente è caratterizzato dalla necessità di fare tutto il possibile per prevenire un rischio maggiore, come in questo caso quello di un contagio, assumendosi tutte le responsabilità della riuscita. I soggetti che ne sono affetti possiedono infatti, generalmente, un enorme senso di responsabilità nella vita quotidiana, che li espongono a profondi sensi di colpa.
RIMEDI
Fino a quando la sfera del funzionamento personale e delle relazioni interpersonali non ne risente non è necessario cercarli. In caso contrario, è indispensabile intervenire rivolgendosi a un esperto per un inquadramento diagnostico che approfondisca la situazione, il suo livello di entità e le motivazioni a cui è legato il problema, per poi eventualmente iniziare un adeguato percorso di psicoterapia. Nel caso in cui si tratti di Doc, la terapia riconosciuta a livello internazionale per trattarlo è quella cognitivo-comportamentale, basata su tecniche risolutive precise e mirate.
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