Avete presente la magica frasetta che viene letta alla velocità della luce durante la pubblicità di alcolici e giochi d’azzardo? “Attenzione: usare responsabilmente. Può causare dipendenza”. Ebbene, presto potremmo ritrovarcela anche su smartphone e computer. Tutta colpa di Internet, che rischia di diventare una vera e propria dipendenza provocando sintomi fisici da astinenza proprio come l’alcol, l’eroina e la cannabis.
Come una droga
Avete capito bene. I ‘drogati’ di Internet che si disconnettono dalla Rete mostrano un aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa, oltre che dell’ansia. Lo dimostra uno studio pubblicato su Plos One dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università di Swansea, in Gran Bretagna.
Lo studio
«Sappiamo che le persone dipendenti da Internet provano ansia quando si disconnettono, ma ora – spiega il coordinatore dello studio, Phil Reed – possiamo vedere che questi effetti psicologici sono accompagnati da reali cambiamenti fisiologici». I ricercatori li hanno individuati per la prima volta esaminando 144 internauti tra i 18 e i 33 anni. Ai volontari sono state misurate frequenza cardiaca, pressione sanguigna, ansia percepita e dipendenza dal web prima e dopo una breve sessione di Internet.
I sintomi
Le persone con un uso problematico del web (oltre il 40% del campione) hanno mostrato un aumento medio del 3-4% del battito e della pressione sanguigna dopo la disconnessione, con picchi pari al doppio in alcuni casi. Questi cambiamenti non rappresentano un pericolo immediato per la salute, ma a lungo andare possono alterare il sistema ormonale, indebolire le difese immunitarie e aumentare l’ansia, spingendo i soggetti a riconnettersi contro la propria volontà per cercare di ridurre queste spiacevoli sensazioni.
Internet-dipendenti
«Se l’uso problematico di Internet risulti essere una dipendenza, con effetti di astinenza fisiologici e psicologici, o se sia più da riferirsi a compulsioni, è un argomento da approfondire – afferma Roberto Truzoli dell’Università di Milano – ma questi risultati sembrano indicare che, per alcune persone, è molto probabile che ci si trovi di fronte a una dipendenza».
Verso un uso più responsabile
Ormai ci sono prove «degli effetti negativi dell’uso eccessivo del web sulla psicologia, sulla neurologia, e ora, in questo studio, sulla fisiologia. Quindi – conclude Reed – sarebbe opportuno un atteggiamento più responsabile nella commercializzazione dei mezzi di comunicazione digitali da parte delle aziende, come si fa ad esempio per l’alcol e il gioco d’azzardo».
Elisa Buson
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